Cronaca

La colonnina usata come “scarpiera”: i residenti del centro storico di Jesi puntano il dito sul rifiuto selvaggio

Stanchi di vedere i contenitori strapieni, chiedono all'assessore Napolitano quando sarà completata l'installazione di tutte le isole smart, eliminando così il problema degli antiestetici cassonetti

La scatola di scarpe abbandonata dentro alla colonnina

«Noi del centro storico siamo abbandonati, eppure paghiamo la Tari come tutti». I residenti del centro di Jesi non ne possono più di contenitori di rifiuti strapieni, isole ecologiche prese d’assalto, rifiuti di ogni genere abbandonati in maniera selvaggia ovunque.

L’ultimo episodio è di qualche giorno fa: una scatola di scarpe da buttare lasciata abbandonata dentro alla colonnina elettrica per aprire l’interrato, anziché gettarla nel contenitore dell’indifferenziata e della carta: colonnina il cui sportello è stato divelto ormai più di una settimana fa e mai riparato. «Ci sono i fili elettrici a vista, potrebbe essere pericoloso – dicono dal Comitato Abitanti del Centro storico – e poi quanto ci vuole a riparare uno sportello? O lo lasciamo aperto in modo che funga magari da scarpiera come in questo caso o da contenitore esso stesso per i rifiuti? Tanto alla maleducazione non c’è fine».

I residenti attendono con ansia che il progetto annunciato dall’assessore Cinzia Napolitano circa l’installazione di una isola ecologica “Isola Smart” come quella in piazza Sansovino trovi finalmente compimento e che sia la soluzione ideale per rimuovere quegli antiestetici contenitori per il conferimento. Secondo quanto annunciato dall’Amministrazione comunale, dovrebbero arrivare 12 o 13 isole smart per rendere più efficiente e più decoroso il servizio di conferimento dei rifiuti. Il Comune di Jesi risulta beneficiario di un finanziamento regionale di 300.000 euro, ma l’operazione non troverà compimento prima della primavera. E intanto, nell’unica isola ecologica Smart installata sono spuntati attorno al mausoleo dei rifiuti, degli antiestetici cassonetti.

I cassonetti in piazza Sansovino prima dell’isola smart.

«Un tempo prima dell’isola smart ce n’erano 17 tutti in fila a delimitare quella che abbiamo cercato di trasformare in una piazzetta di incontro dei residenti – dicono ancora dal Comitato – dopo li hanno tolti e hanno installato l’isola smart. Pensavamo di aver risolto il problema, tanto che abbiamo investito nella piantumazione di fiori ed erbe, nell’installazione della panchina rossa contro la violenza sulle donne. Ma qualche giorno fa sono spuntati di nuovo i contenitori in plastica dei rifiuti…cos’è l’isola smart si è rotta? O c’è qualche problema? Quando sarà completata l’installazione di tutte le isole smart, eliminando così il problema dei cassonetti?».

Analoghe situazioni di rifiuti selvaggi abbandonati fuori dai cassonetti si verificano di frequente anche in via Mercantini, portando con sé anche il problema di natura igienico-sanitaria dei ratti. I residenti insistono nell’eliminazione dei contenitori in plastica e per la tracciabilità dell’utente in modo da valorizzare, con agevolazioni sulla Tari, chi conferisce correttamente e puntualmente i rifiuti.

I cassonetti accanto all’isola smart di piazza Sansovino.

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