Cronaca

Civitanova, tenta di rubare un Suv: 43enne tunisino arrestato dai carabinieri

È successo alle 3.30 di ieri nel quartiere San Gabriele. Oggi l'uomo, irregolare e senza fissa dimora, ha patteggiato 8 mesi ed è tornato in libertà. In aula ha detto che l'auto era già aperta e che lui aveva cercato degli spicci

CIVITANOVA – Cerca di rubare un Suv parcheggiato in strada nel quartiere San Gabriele, i carabinieri vedono spuntare la gamba dall’auto e lo bloccano: in manette un 43enne tunisino. L’uomo, irregolare sul territorio italiano e senza fissa dimora oggi in aula si è difeso: «Cercavo soldi spicci, l’auto era già aperta», poi ha patteggiato otto mesi ed è tornato in libertà. Nei suoi confronti verrà avviata la procedura di espulsione.

Il tentato furto risale alle prime ore del mattino di ieri (lunedì 4 settembre). Erano circa le 3.30 quando un uomo ha segnalato ai carabinieri la presenza di un individuo con uno zaino che cercava di forzare le auto in sosta nel quartiere San Gabriele. Una pattuglia del Norm della locale Compagnia ha raggiunto via Liguria e ha iniziato a cercare nei paraggi, arrivati in via Lazio i militari hanno visto spuntare una gamba da una Nissan Qashqai e sono subito intervenuti sorprendendo all’interno dell’abitacolo l’extracomunitario mentre tentava di forzare il blocco di accensione con un grimaldello. Lo sportello del lato passeggero era stato forzato e proprio mentre il ladro si era abbassato per avviare il motore era stato bloccato e arrestato dai carabinieri. Dell’esito dell’attività è stato informato il pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Stefana Ciccioli, e su disposizione del magistrato il 43enne, risultato essere un tunisino irregolare e senza fissa dimora, è stato trattenuto nella camera di sicurezza della caserma in attesa della fissazione dell’udienza di convalida e il contestuale giudizio direttissimo.

Nella tarda mattinata di oggi l’extracomunitario è stato condotto in Tribunale a Macerata davanti al giudice Francesca Preziosi e al pubblico ministero Stefano Lanari. Difeso dall’avvocato Ilaria Soricetti, il 43enne ha riferito di lavorare come pescatore e di dormine nel peschereccio sul quale è imbarcato, poi in merito all’accusa di tentato furto ha respinto parzialmente gli addebiti, affermando che l’auto al suo arrivo era già stata aperta e che lui aveva solo cercato dei soldi spicci. Dopo la convalida dell’arresto, il pm Lanari ha chiesto e ottenuto l’applicazione del divieto di dimora a Civitanova, misura che è poi decaduta quando il tunisino ha chiesto di patteggiare concordando la pena di otto mesi, con la sospensione condizionale, e 200 euro di multa. È quindi tornato in libertà, nei suoi confronti sarà avviata la procedura di espulsione tramite l’Ufficio immigrazione della questura di Macerata.

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