Cronaca

Civitanova Marche, ambulanza multata durante il trasporto di un malato. La prefettura archivia il verbale

A presentare il ricorso, l'associazione Croce Verde dopo che un autovelox a Loreto aveva rilevato l'eccesso di velocità. Accolto il rilievo dell'avvocato Maurizio Vallasciani per cui l'infrazione era stata commessa in uno stato di necessità

MACERATA – L’infrazione era stata commessa in uno stato di necessità, nessuna multa all’associazione Croce Verde di Civitanova. Lo ha stabilito la prefettura di Ancona che ha accolto il ricorso dell’associazione e ha archiviato il verbale elevato dalla polizia locale di Loreto. La vicenda oggetto del ricorso risale allo scorso anno.

Erano i primi giorni di marzo del 2020. Di lì a poco in tutta Italia sarebbe scattato il lockdown e l’ospedale di Civitanova avrebbe dovuto ospitare pazienti Covid. In quei giorni la Croce Verde di Civitanova aveva affiancato il 118 dell’ospedale civitanovese per effettuare il trasporto dei pazienti da Civitanova ad altri istituti per liberare posti letto e creare così la ricettività per i contagiati da Covid-19. Il 7 marzo un’ambulanza della Croce Verde aveva preso in carico un paziente per trasportarlo all’ospedale di Recanati ma in località Bellaluce il mezzo era incappato in un autovelox della polizia locale di Loreto. Il dispositivo aveva rilevato la velocità dell’ambulanza che procedeva a 28 km/h sopra il limite consentito (che era di 70 Km/h) e alla sede dell’associazione dopo qualche tempo arrivò il verbale con l’importo da pagare e la previsione della decurtazione dei punti per l’autista che era alla guida del mezzo.

L’avvocato Maurizio Vallasciani

La Croce Verde decise di impugnare il verbale e tramite l’avvocato Maurizio Vallasciani presentò un ricorso alla prefettura competente, quella di Ancona. Nell’atto il legale e la presidente dell’associazione evidenziarono lo stato di necessità in cui era stato compiuto l’intervento e che la velocità era stata generata dall’urgenza di effettuare quanti più trasporti possibili. «Un trasporto in più – evidenziarono nel ricorso – significava una disponibilità in più per un malato che rischiava la vita». Non solo. Nel ricorso l’avvocato aveva evidenziato l’impegno degli autisti e del personale paramedico che ogni giorno avevano rischiato la propria vita per soccorrere gli altri e che, in particolare in quel periodo drammatico di emergenza Coronavirus, avevano continuato a offrire il proprio supporto a chi aveva bisogno. Per questi motivi era stato chiesto l’annullamento del verbale di contestazione con le decurtazioni dei punti previste per l’infrazione. All’attenzione della prefettura erano finite anche le controdeduzioni fornite dal reparto della polizia locale e, una volta valutati entrambi gli atti, il viceprefetto vicario Clemente Di Nuzzo, pur attestando la legittimità dell’accertamento, il rispetto delle normative tecniche della strumentazione di rilevamento della velocità e la regolarità del funzionamento, ha disposto l’archiviazione del verbale ritenendo che in quel caso ci fossero i presupposti per applicare l’esimente della responsabilità dello stato di necessità.   

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