Cronaca

Castelplanio: morto Settimio Novelli, il messo comunale dal grande cuore

Grande sconforto per la sua prematura scomparsa. Ben voluto da tutti e sempre pronto a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno, aveva subìto tre trapianti di rene, l'ultimo rigetto gli è stato fatale

Settimio Novelli

CASTELPLANIO – A Castelplanio lo ricordano tutti per la sua disponibilità verso chiunque avesse bisogno di una informazione in Municipio dove lavorava. Nelle Marche e oltre era noto perché fu tra i primi ad essere sottoposto a tre trapianti del rene in una famosa e costosa clinica francese, a Lione, nei primi Anni Ottanta del Novecento, grazie alla solidarietà di tanti e per l’iniziativa di una neonata radio privata.
Ieri è deceduto a causa di un micidiale infarto. Si chiamava Settimio Novelli – meglio conosciuto come “Settì del Comune” -, aveva 56 anni, era benvoluto da tutti per la sua vicenda personale e per voler sempre aiutare gli altri.

Non aveva ancora venti anni Settimio Novelli quando i medici riscontrarono che i suoi reni non funzionavano bene ed è dovuto sopravvivere grazie alla dialisi. Lavorava in municipio come tirocinante volontario. Venne curato come le conoscenze medico-scientifiche indicavano, ma il ragazzo non migliorava. I medici dissero che non potevano fare altro e che era destinato a morire. «Si potrebbe tentare un trapianto ma lo praticano soltanto all’estero, costa moltissimo e non dà garanzie», conclusero i sanitari agli esterrefatti genitori di Settimio.
Il resto fu un’esplosione di generosità nelle scuole e nelle chiese della Vallesina per raccogliere il denaro per quel giovane che doveva essere operato a Lione.
Da un anno o due, a Moie, era nata una radio privata – Radiovallesina – e il suo direttore Gianni Montali organizzò una maratona: con gli speaker parlavano di Settimio e fornivano un numero di conto corrente della Cassa di Risparmio di Jesi dove versare le offerte di denaro. In pochi mesi venne raggiunta la somma necessaria per l’intervento chirurgico e la trasferta a Lione. Decine i milioni delle vecchie e care lire. Perfino nei bar e nelle botteghe c’era il cestino per l’aiuto a Settì di Castelplanio. Fu la mamma Maria Teresa la donatrice e quando tornarono a casa fu una grande festa. Purtroppo il rene materno fu rigettato dopo circa un anno, e venne prescritto un nuovo trapianto, sempre a Lione. Ma neanche il secondo rene riuscì nel suo compito e venne di rigettato. Si ricorse alla dialisi ma con poche prospettive. Occorreva un nuovo rene, il terzo. La nuova marcia della speranza a Lione da via crucis si trasformò in gioia, in rinascita. Il terzo rene lavorava bene. Settimio Novelli diventò messo comunale, e ricominciò a sorridere alla vita per quasi dieci anni.

Era collezionista di cartoline storiche di Castelplanio e ne aveva una collezione molto vasta tanto più che oltre 10 anni fa l’allora assessore alla Cultura Isolina Marcelli raccolse le più significative in un libro Castelplanio in Cartolina. Settimio era anche un appassionato fotografo e dobbiamo a lui le migliori foto di Castelplanio da qualche decennio a questa parte.

In Comune oltre ad essere il Messo notificatore, aggiunto di Segreteria, economo della cancelleria, aveva anche la gestione delle luci votive al Cimitero Comunale. In ogni caso era sempre pronto a dare una mano a chiunque ne avesse bisogno.

Nel tardo autunno 2019 una forte influenza si propagò anche in Vallesina e non risparmiò Settimio Novelli che accusò il terzo rigetto del suo rene. Non si riprese più, nonostante i medici, i parenti, gli amici, i sostenitori.
“Voglio restituire in qualche modo la solidarietà che la gente ha avuto per me” mi disse tempo fa quando gli chiesi perché, dopo il secondo trapianto, avesse devoluto in beneficenza tutto il denaro avanzato dalle trasferte a Lione. L’ha fatto il piccolo grande uomo di Castelplanio.

I funerali si svolgeranno il 23 gennaio ore 10.30 a Castelplanio Stazione (Chiesta di Santa Maria del Cammino).

La salma si trova nella Casa Funeraria Bondoni (via  dell’Industria, 3) di Castelplanio e sarà disponibile alle visite dalle ore 14 di giovedì 21 gennaio.

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