Cronaca

Castelbellino piange Giovanni Caruso, il sindaco per 30 anni

Ricoverato alla Fondazione Recanatesi di Osimo, si è spento lunedì a causa di una malattia. I funerali saranno celebrati nella chiesa di San Marco

Giovanni Caruso ex sindaco di Castelbellino

Castelbellino in lutto per la scomparsa del suo storico sindaco e cittadino onorario e benemerito. Giovanni Caruso, 89 anni, era ospite presso la casa di riposo “Fondazione Recanatesi” di Osimo dove si è spento ieri nel primo pomeriggio. Combatteva da tempo contro una terribile malattia e negli ultimi giorni le condizioni erano precipitate. I parenti fortemente in apprensione, sono stati raggiunti ieri dalla terribile notizia del decesso. Ora “il sindaco” potrà ricongiungersi con l’amata Licia, la compagna di una vita con cui aveva festeggiato i 60 anni di matrimonio e che lo aveva lasciato a marzo dello scorso anno, a 88 anni. Una ferita profonda che ha contribuito a rendere più fragile quest’uomo così nobile e forte, che ha traghettato una comunità, insieme al suo gruppo politico Torre Civica, ininterrottamente per trent’anni.

Ha indossato la fascia da sindaco dal 1975 al 2004, sei legislature consecutive. Era “il Sindaco”, Caruso, stimato e ben voluto da tutti, che ha saputo scrivere la storia della comunità di Castelbellino regalando al grazioso castello della Vallesina, importanti opere pubbliche e urbanistiche, progetti di sviluppo, progresso. Tra le principali attività che il sindaco Caruso ha svolto con il suo gruppo della Torre Civica – probabilmente la realtà politica più longeva d’Italia con i suoi 44 anni di attività politico amministrativa al servizio dei cittadini, 29 dei quali trascorsi al governo di Castelbellino – si ricordano la chiusura della Cava Berardocco, lo svincolo della superstrada, i vari piani regolatori, la realizzazione dei 2 cavalca ferrovia, la costruzione delle scuole, del museo di Villa Coppetti, del palasport, del bocciodromo, degli impianti sportivi, la ristrutturazione dei vari centri sociali e dell’intero centro storico, fino alla battaglia contro l’infinito ampliamento della discarica di Moie di Maiolati.

C’era Caruso infine nel lontano 1997 quando la fortuna prima baciò poi beffò una cricca di giocatori al Lotto. I maggiori quotidiani nazionali definirono quella vicenda la “guerra di Castelbellino”, poiché tra i giocatori vi erano due fazioni: i quattro vincitori in extremis di 200 milioni da una parte e dall’altra i cinque beffati dalla sorte e dal Ministero. Un paese che rischiava di spaccarsi. Molte pagine di storia anche personale di tante famiglie, una comunità che cresce parallelamente allo sviluppo del territorio. Caruso faceva un po’ parte di tutte queste famiglie e la notizia della sua scomparsa, rimbalzata solo nel tardo pomeriggio, ha destato commozione. La camera ardente sarà allestita martedì presso la casa del Commiato di Bondoni, in via dell’Industria a Castelplanio. I funerali saranno celebrati mercoledì 27 gennaio alle 10,30 nella chiesa di San Marco al centro di Castelbellino, quella chiesa che vedeva sempre dalla finestra del Municipio. Caruso lascia nel dolore il fratello Franco, i nipoti e i parenti tutti. Il gruppo della Torre Civica, commosso,  parteciperà al lutto affiggendo uno striscione davanti alla chiesa in ricordo del suo sindaco.

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