Cronaca

Caos in stazione a Porto Recanati, litiga con la capotreno e lancia un portarifiuti sui binari: condannato

Il fatto risale al 29 ottobre del 2017. L'uomo, un 41enne di Camerano, era intervenuto in difesa di un'amica trovata senza biglietto

Il tribunale di Macerata

PORTO RECANATI – Interviene in difesa di un’amica trovata senza biglietto, insulta la capotreno, poi una volta in stazione sradica un portarifiuti in metallo e lo lancia sui binari. È stato condannato a un anno e due mesi di reclusione un 41enne di Camerano. Il fatto risale al 29 ottobre del 2017. Quel giorno, dopo un controllo sul regionale Ancona-Pescara, l’uomo avrebbe insultato pesantemente la capotreno, colpevole di aver invitato a scendere dal treno una sua amica trovata al controllo sprovvista del biglietto.

L’avvocato Emanuele Senesi

Arrivati alla stazione di Porto Recanati era sceso anche lui dal convoglio ma lì aveva generato il caos: aveva sradicato un portarifiuti metallico che era in stazione e lo aveva scaraventato sui binari davanti a un treno merci in arrivo che non aveva potuto evitare l’impatto. Questi fatti erano costati al 41enne la contestazione di plurimi reati: attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento, interruzione di un pubblico servizio, oltraggio a pubblico ufficiale e violazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di tornare a Porto Recanati. Ieri il procedimento penale incardinato in Tribunale a Macerata è andato a discussione: il giudice Andrea Belli, accogliendo la richiesta formulata dal pubblico ministero Raffaela Zuccarini, ha condannato il 41enne a un anno e due mesi. L’imputato è stato condannato anche a pagare una provvisionale di 5.000 euro alla società Ferrovie dello Stato, parte civile con l’avvocato Francesco Mantella. Una volta depositate le motivazioni, con il suo legale Emanuele Senesi, potrà decidere se ricorrere in Appello. È stata invece assolta la donna che quel giorno era con lui in treno, una 34enne osimana, accusata di rifiuto di indicazione delle proprie generalità e difesa dall’avvocato Alessio Matarazzi.

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