Cronaca

Ascolto di minori e persone vulnerabili: firmato un protocollo al Tribunale di Macerata

Il documento arriva alla fine di un percorso avviato già prima dell’emergenza Covid per rispondere all'esigenza di definire le modalità operative in un ambito particolarmente delicato

MACERATA – È stato sottoscritto nei giorni scorsi un protocollo esecutivo sull’ascolto di minori, persone offese o delle vittime maggiorenni vulnerabili. Il documento che reca la firma del presidente facente funzioni del Tribunale di Macerata, Roberto Evangelisti, dei presidenti dell’Ordine degli avvocati e della Camera penale, rispettivamente gli avvocati Maria Cristina Ottavianoni e Renato Coltorti e del procuratore capo Giovanni Giorgio, che ne è stato promotore, arriva alla fine di un percorso avviato già prima dell’emergenza Covid per rispondere all’esigenza di definire le modalità operative in un ambito particolarmente delicato.

«Il protocollo – ha spiegato il procuratore Giorgio – fissa regole condivise sulle modalità di accesso e di permanenza in Tribunale, in condizione di sicurezza e di tranquillità psicologica, della parte lesa minorenne o vulnerabile in vista della sua audizione “protetta” nella sala appositamente allestita in tribunale, nonché sulle modalità di svolgimento della perizia che dovrà effettuare, su incarico del giudice competente, l’esperto in psicologia che dovrà valutare la capacità a testimoniare del minore. Il giudice – ha aggiunto il capo dell’Ufficio della Procura – dovrà assumere ogni decisione dopo aver garantito al pubblico ministero e ai difensori della parte lesa e dell’imputato il pieno contraddittorio sia sui quesiti che sulle modalità di svolgimento dell’ascolto».

I macro-ambiti in cui vengono stabilite le regole a cui attenersi riguardano: l’organizzazione delle audizioni, dalla gestione dell’aula protetta alle date, e gli orari in cui vengono fissati gli incontri (evitando gli orari di maggior afflusso nel palazzo di giustizia e di far incontrare l’indagato con il minore e con i suoi familiari), agli aspetti concernenti la figura dell’ausiliario, ovvero il professionista esperto in psicologia infantile che dovrà sentire il minore e che preferibilmente dovrebbe avere una specializzazione o una formazione giuridica.

«Il protocollo nasce dalla volontà di affrontare – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli avvocati, Ottavianoni – con una sensibilità sempre maggiore reati di un certo tipo come l’ascolto del minore che è un argomento particolarmente sensibile. L’auspicio è che il minore o il soggetto vulnerabile venga sentito meno volte possibile, tanto più questo è necessario tanto più è importante che l’esame venga reso in maniera soddisfacente per tutti, per garantire il diritto di difesa e per evitare che il soggetto vulnerabile o minore debba subire ulteriori pregiudizi. Fondamentale è che venga resa una deposizione che permetta all’interlocutore di capire il più possibile. Luoghi e modalità, il setting, il non percepire, da parte del minore, di entrare in un ambiente giudiziario possono sembrare aspetti secondari, in realtà sono fondamentali. Questo documento è la prosecuzione naturale di un percorso intrapreso già da anni». Infine un ultimo aspetto evidenziato dal presidente Ottavianoni: «È stata data una particolare importanza al contraddittorio, al momento dell’affidamento dell’incarico c’è un confronto sugli atti da far visionare al perito, e la possibilità di fissare uno o più incontri con il minore in vista della testimonianza».

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