Cronaca

Ancona, spaccio e possesso di documenti falsi: rimpatriati due cittadini del Pakistan

Sono 7 in totale i servizi di rimpatrio portati a termine dall'Ufficio Immigrazione della questura dorica dall'inizio dell'anno fino ad oggi

Il Penitenziario del Barcaglione
Il Penitenziario del Barcaglione

ANCONA – Nella giornata del 9 aprile scorso, per mezzo di un volo charter organizzato dalla Direzione Centrale per l’immigrazione e la Polizia delle Frontiere, la Questura di Ancona ha dato esecuzione all‘espulsione giudiziaria mediante rimpatrio nei confronti di due cittadini pakistani classe ’83 e ’99 che si trovavano reclusi presso il carcere “Barcaglione” di Ancona.

In particolare, il primo cittadino pakistano era stato recluso in forza di una condanna alla pena della reclusione di un anno e 12 mesi di reclusione per fabbricazione e possesso di documenti falsi. Il secondo straniero invece era stato colpito da una condanna alla pena della reclusione di 2 anni e 6 mesi per spaccio di sostanza stupefacente.

I poliziotti della Questura di Ancona hanno proceduto al prelievo presso il carcere dei due detenuti intorno le ore 9.30 per poi condurli all‘aeroporto Internazionale di Fiumicino, dove gli stranieri venivano presi in carico per il successivo rimpatrio, dal Dispositivo di Scorta internazionale composta dagli operatori dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Ancona.

I due cittadini stranieri giungevano ad Islamabad e venivano presi in carico dalle Autorità pakistane nella prima mattinata di ieri. 

Sono 7 in totale i servizi di rimpatrio portati a termine dall’Ufficio Immigrazione della Questura Dorica dall’inizio dell’anno fino ad oggi. Il questore Capocasa: «Il rimpatrio risulta uno strumento particolarmente efficace perché consente di spostare definitivamente dal territorio locale persone che hanno commesso reati di particolare spessore e riportarli nei loro Paesi di origine. Se questi soggetti rimanessero nel territorio dorico sarebbero destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza pubblica».

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