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I disturbi del sonno: quali sono e come si manifestano

I problemi del sonno possono manifestarsi sotto forma di disturbi diversi che spaziano dall'insonnia agli incubi, al sonnambulismo. L'approfondimento

Immagine di repertorio (Adobe Stock)

I disturbi del sonno, o più precisamente “disturbi del sonno-veglia”, fanno parte dei disturbi mentali e comprendono al loro interno diversi gruppi di disturbi che interessano altrettanti aspetti del sonno. Le persone con disturbi del sonno-veglia riportano insoddisfazione per durata, qualità e tempo del sonno e lamentano stress e compromissione delle attività durante il giorno.

I disturbi del sonno sono spesso accompagnati da ansia, depressione e modificazioni cognitive che possono costituirne sia una causa, che una conseguenza. Alterazioni persistenti del sonno sono fattori di rischio per il successivo sviluppo di disturbi mentali e disturbi da uso di sostanze o possono anche costituire la prima manifestazione di un episodio di malattia mentale. Anche diverse condizioni neurologiche (ad esempio le demenze) e altre condizioni mediche (come i disturbi cardiaci e polmonari o l’osteoartrite) possono alterare il sonno.

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Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Vediamo in dettaglio quali sono i disturbi del sonno, così come vengono classificati nel DSM5, Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali:

1.Disturbo da insonnia: l’insoddisfazione riguarda la quantità o qualità del sonno per difficoltà a prendere sonno, o per difficoltà a mantenerlo a causa di frequenti risvegli, o per risveglio mattutino precoce con incapacità di riaddormentarsi. I criteri temporali a cui si fa riferimento sono un ritardo del sonno maggiore di 30 minuti in caso di difficoltà di addormentamento, un tempo di veglia di almeno 30 minuti dopo l’addormentamento in caso di difficoltà a mantenere il sonno, e un risveglio anticipato di almeno 30 minuti rispetto all’orario stabilito o comunque prima  di aver raggiunto le sei ore e mazza di sonno. La caratteristica dell’insonnia è un sonno non ristoratore per cui la persona non è riposata al momento del risveglio, anche malgrado una durata del sonno adeguata. Stanchezza e sonnolenza diurna, difficoltà di attenzione, concentrazione e memoria, irritabilità e labilità dell’umore sono le compromissioni diurne più frequenti provocate dell’insonnia. L’insonnia si presenta frequentemente associata ad altri disturbi mentali e medici ed è difficile stabilire quale sia la causa e quale l’effetto.

2.Disturbo da ipersonnolenza: si manifesta con un’ eccessiva sonnolenza malgrado un periodo di sonno di almeno sette ore. La persona con ipersonnolenza può avere periodi ricorrenti di sonno durante la giornata con sonnellini involontari soprattutto in condizioni di scarsa stimolazione, può dormire più di 9 ore di seguito e sentirsi non riposata, può avere difficoltà a essere completamente sveglia dopo un risveglio improvviso. Si parla di “ubriachezza da sonno” (che può durare da minuti a ore) per indicare la prolungata compromissione della vigilanza dopo il passaggio dal sonno alla veglia: anche se la persona appare sveglia, può manifestare un calo dell’abilità motoria, deficit di memoria, intontimento, disorientamento spazio-temporale e comportamenti inappropriati.

3.Narcolessia: si manifesta con attacchi di sonno irrefrenabili, inoltre possono essere presenti carenza del neurotrasmettitore ipocretina, latenza del sonno REM inferiore a 15 minuti e episodi di cataplessia. La cataplessia consiste in brevi episodi (da secondi a minuti) in cui la persona  all’improvviso perde il tono muscolare pur mantenendo lo stato di coscienza, in seguito a stimoli emozionali come una risata o uno scherzo.  I muscoli interessati possono essere quelli del collo, mandibola, braccia, gambe o di tutto il corpo, provocando cadute in cui la persona rimane sveglia e cosciente ma non in grado di muoversi. La cataplessia può manifestarsi nei bambini anche con smorfie, apertura della mascella, protrusione della lingua o ipotonia muscolare. Nella narcolessia possono essere presenti anche allucinazioni prima dell’addormentamento o subito dopo il risveglio, incubi e sogni vividi e paralisi del sonno, in cui la persona è sveglia ma incapace di muoversi o parlare.

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4.Disturbi del sonno correlati alla respirazione: comprendono l’apnea ostruttiva del sonno con presenza di apnee (episodi di ostruzione delle vie aeree superiori con assenza/riduzione di flusso d’aria per almeno 10 secondi), russamento o rantoli, sonnolenza diurna e sonno non ristoratore; l’apnea centrale del sonno, con ripetuti episodi di apnea senza ostruzione delle vie aeree accompagnati da insonnia e sonnolenza diurna; ipoventilazione correlata al sonno, con episodi di diminuita respirazione associati a livelli elevati di anidride carbonica, che comportano insonnia e sonnolenza diurna.

5.Disturbi circadiani del ritmo sonno-veglia: la fase del sonno è ritardata o anticipata rispetto all’orario desiderato, oppure il ciclo sonno-veglia non corrisponde al ciclo di 24 ore ed è sempre più spostato in avanti, con conseguenti insonnia e sonnolenza eccessiva durante il giorno.

6.Disturbi dell’arousal del sonno non-REM: comprendono risvegli incompleti dal sonno, sonnambulismo e terrori nel sonno. Nel sonnambulismo la persona si allontana dal letto e cammina, può avere comportamenti inappropriati, ha un’espressione fissa, reattività ridotta, non comunica e può essere risvegliata con grande difficoltà. I terrori nel sonno sono risvegli dal sonno con terrore improvviso, grida di panico, tachicardia e sudorazione, senza ricordo di sogni.

7.Disturbo da incubi: si manifesta con ripetuti episodi di sogni prolungati e vividi in cui compaiono minacce alla sopravvivenza e all’integrità fisica, storie che sembrano reali e che inducono ansia e paura. Al risveglio la persona torna rapidamente orientata e vigile.

(Foto Pixabay di manbob86)

8.Disturbo comportamentale del sonno REM: si presenta con ripetuti episodi di attivazione durante il sonno REM con vocalizzazioni e comportamenti motori complessi. La persona agisce il sogno compiendo movimenti o pronunciando parole e frasi che rispecchiano il contenuto del sogno e sono generalmente di contenuto intensamente emotivo o violento, comportando colpi, calci, pugni, cadute. Il sonno REM in questo disturbo non è accompagnato dall’ atonia muscolare che normalmente è presente e che impedirebbe appunto di agire i sogni proteggendo dal pericolo di farsi male.

9.Sindrome delle gambe senza riposo: si manifesta con sensazioni spiacevoli alle gambe che inducono  a muoverle continuamente per avere sollievo, soprattutto nei periodi di riposo e di inattività e durante la sera e la notte. Le sensazioni sgradevoli provate possono essere irrequietezza, bruciore, prurito o parestesie. I sintomi possono ritardare l’inizio del sonno o risvegliare la persona.

10.Disturbo del sonno indotto da sostanze o farmaci: in questo caso l’alterazione del sonno avviene in concomitanza con l’intossicazione da sostanza o con l’assunzione o la sospensione di un farmaco. Possono essere presenti insonnia, o sonnolenza diurna, o comportamenti anomali durante il sonno. Le sostanze e i farmaci implicati possono essere numerosi, sia in caso di intossicazione che in caso di astinenza: alcuni esempi sono alcol, caffeina, cannabis, oppiacei, sedativi, ipnotici, ansiolitici, cocaina, tabacco, antistaminici, corticosteroidi.

Nel prossimo articolo approfondiremo quali interventi di tipo psicologico possono essere utili nel trattamento dei disturbi del sonno.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
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