Benessere

La paura del dentista nei bambini: come affrontarla

È molto frequente nei piccoli e può diventare una vera fobia. Alcuni accorgimenti dell'equipe odontoiatrica e dei genitori possono aiutare a superarla. Insieme alla psicoterapeuta Lucia Montesi vediamo quali

La paura del dentista è una delle più diffuse nella popolazione. Può trattarsi di un timore contenuto che causa un disagio facilmente superabile, ma può anche essere più consistente e invalidante, fino a diventare una fobia (il termine specifico è “odontofobia”) che comporta serie conseguenze fisiche, inducendo a rifuggire da cure e controlli.

Nei bambini la paura del dentista è particolarmente frequente. Oltre alla paura del dolore (che possono aver già sperimentato in precedenza, o appreso dai racconti degli adulti), lo stesso fatto di essere manipolati e “invasi” in una parte del corpo così importante e in assenza di controllo (basta pensare alla costrizione della posizione sulla poltrona) è vissuto con disagio. La paura può essere tale da portare il bimbo a crisi di panico o anche allo svenimento.

Il grado di collaborazione del bambino dipende da molte variabili, in particolare da eventuali patologie fisiche o disturbi psicologici concomitanti, dalla presenza, ad esempio, di ritardo mentale, autismo, sindrome di Down, ansia e fobie. In alcuni casi, è necessario un invio allo specialista psicologo. Talora, può essere opportuno ricorrere a una sedazione.

La psicoterapeuta Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Ci sono comunque dei principi condivisi, validi nella maggioranza dei casi, che mirano a facilitare un atteggiamento cooperativo del bambino. L’equipe odontoiatrica può aiutare il bambino ad avvicinarsi con meno ansia alle cure agendo su quattro fattori: la preparazione, la prevenzione del dolore, la sensazione di controllo e la costruzione di una buona relazione.

Occorre organizzare gli appuntamenti in modo da avere un ampio margine di tempo da dedicare al bambino, in modo che possa adattarsi senza pressioni alla situazione. ‘Gradualità’ è il concetto fondamentale: se il bambino può abituarsi in step successivi all’ambiente e alle procedure, la paura diminuisce, perché avviene una progressiva desensibilizzazione attraverso un’esposizione controllata e graduale alla situazione che crea ansia. L’ideale è che possano avvenire più incontri, in cui, di volta in volta, il bambino possa familiarizzare con l’equipe odontoiatrica e soprattutto con la stumentazione. Dovrebbero avvenire alcune visite in cui non siano previsti disagio o dolore, prima di procedere a trattamenti che potrebbero causarne. La presenza di aree attrezzate con giochi e di musica aiuta il bambino a rilassarsi.

Più il bambino sente di avere controllo sulla situazione e più questa diventa prevedibile, più la paura diminuisce. La sensazione di controllo deriva dal conoscere ambiente e strumenti, dall’essere informato in anticipo sulle manovre che il dentista andrà a compiere e su quelle che gli potranno provocare dolore, sull’accordo per cui, ad esempio, potrà interrompere la procedura alzando la mano. Il dentista dovrebbe spiegare passo passo cosa sta per fare, evitando termini tecnici, senza né mentire, né usare parole ansiogene. Può essere utile che il dentista visiti prima la mamma e il papà, per mettere a suo agio il bambino.

Il dentista deve avere un atteggiamento amichevole, paziente, positivo, giocoso ed empatico, comprendendo le difficoltà del bambino, senza né ridicolizzarle né sminuirle. Intervenire in modo autoritario non è di nessuna efficacia, anzi alimenta la paura, il rifiuto e l’ostilità del piccolo. È preferibile, almeno inizialmente, far entrare anche l’adulto che accompagna il bambino per non aumentare i livelli di stress. Il bambino dovrebbe poi essere lodato per aver affrontato la visita o le cure, rinforzato  positivamente anche, eventualmente, premiandolo con un regalino.

E quale comportamento dovrebbero avere i genitori?
Intanto, cercare di non trasmettere le proprie paure ai figli, mostrando eccessiva preoccupazione in occasione dei propri appuntamenti con il dentista e non parlandone in modo ansiogeno: i bambini osservano e soprattutto assorbono le emozioni e la maggior parte della loro paura nasce da quella dell’adulto. Meglio anche che ad accompagnare il bambino sia l’adulto che affronta con più serenità la situazione. Bisognerebbe portare i bambini dal dentista fin da piccoli, regolarmente e non solo in extremis quando c’è già dolore, in modo che si instaurino una routine e una relazione con il professionista.

La visita dal dentista non va annunciata all’ultimo momento, sperando così di diminuire l’ansia del piccolo. Come accade a noi adulti, sapere all’improvviso che sta per accadere qualcosa che ci turba può anzi essere più stressante, fa sentire ingannati e non concede tempo per prepararsi, esprimere le emozioni, fare domande.

Il gioco è il mezzo con cui il bambino conosce la realtà e padroneggia paure e conflitti, perciò può essere utile giocare al dentista, fare giochi di ruolo in cui può impersonare ora il paziente, ora il dentista, leggere libri giocosi sull’argomento.

Se il bambino manifesta le sue paure, queste vanno accolte e comprese, senza dirgli che deve fare il bravo e non piangere. Restando calmi, sereni e sicuri, occorre spiegargli perché è necessario e utile andare dal dentista, e trasmettergli la fiducia che, nonostante la comprensibile paura, potrà affrontare la situazione.

 

Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa Psicoterapeuta

Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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Tel. 339.5428950