Benessere

Perché ridere fa bene a mente e corpo: risponde la psicologa

In passato ritenuta volgare e sconveniente, oggi la risata è anzi considerata terapeutica per i suoi numerosi effetti benefici su corpo e psiche

Ogni volta che il clima della classe si faceva troppo allegro o qualcuno di noi si lasciava sfuggire una risata, il maestro ci riprendeva con piglio severo ripetendo come un mantra il suo solito motto: “Il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi”. Quarant’anni fa era quasi la regola, credo che pochi della nostra generazione non siano mai stati redarguiti con la fatidica frase. Del resto, in passato ridere era giudicato un comportamento sconveniente e volgare, soprattutto per le donne.
Il mio maestro oggi inorridirebbe sapendo che il riso si è guadagnato addirittura una giornata mondiale tutta sua, che si celebra proprio oggi, 2 maggio. La risata si è conquistata infatti una posizione di tutto rispetto tra gli oggetti di studio delle scienze, che ne hanno indagato gli aspetti fisiologici e psicologici. Non ci sono più dubbi sui potenti effetti benefici della risata, tanto che sono ormai ampiamente diffuse attività come la clownterapia negli ospedali e lo “yoga della risata”.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Ma cos’è una risata? Si può definire come una reazione emotiva, tipica della specie umana, di fronte ad un’esperienza comica o di allegria e divertimento. Si tratta di un comportamento istintivo generato dalla parte più arcaica del cervello che innesca un complesso meccanismo che coinvolge i muscoli del viso ma anche la respirazione e numerosi altri processi del nostro corpo.

Perché si ritiene che ridere sia così benefico? Si può dire che la risata porti al nostro organismo una sferzata di energia e vitalità. Quando ridiamo, inizialmente il cuore batte più velocemente, i vasi sanguigni si dilatano, il flusso sanguigno aumenta. Viene anche stimolata la produzione di succhi gastrici e di enzimi che facilitano la digestione. Successivamente, il battito del cuore rallenta e la pressione si abbassa, lasciando una sensazione di piacevole benessere.

La risata ha anche un effetto analgesico perché stimola la produzione di endorfine e diminuisce la percezione del dolore, attraverso la vasocostrizione periferica che rende meno sensibili i recettori cutanei. Ridere riduce la produzione di ormoni dello stress come cortisolo e adrenalina, mentre favorisce il rilascio di serotonina, associata a sensazioni di benessere e felicità. Ridere rinforza il sistema immunitario aumentando la produzione di linfociti T e immunoglobuline IgA, migliora la respirazione aumentando la capacità inspiratoria dei polmoni e migliorando l’ossigenazione. Causando la contrazione e poi la distensione della muscolatura, la risata permette anche di rilasciare la tensione psico-fisica.

Ridere induce benessere attivando onde cerebrali simili a quelle che si producono nella meditazione, inoltre attiva le aree cerebrali del piacere e della ricompensa, contrastando ansia e stress. 15 minuti al giorno sono la dose di risate raccomandata dai ricercatori per poter avere effetti benefici, compresi la prevenzione delle malattie cardiovascolari e la diminuzione dei livelli di ansia e depressione.  
Ridere produce effetti benefici anche sulle relazioni sociali, in quanto facilita la comunicazione, alleggerisce le tensioni, promuove l’affiatamento, la complicità e la condivisione, può aiutare ad attenuare ostilità e conflitti.

Ridere è importante quindi. Ma quando non c’è proprio nulla da ridere, come in questo difficile periodo martoriato dalla pandemia, come si fa? Molti ricercatori sostengono che gli stessi effetti benefici si riscontrano anche nella risata simulata, quella non spontanea ma prodotta intenzionalmente.  Poiché pare che il nostro corpo non sappia distinguere tra risate false e reali, si possono ottenere effetti positivi anche ridendo in modo artificiale. Su questo principio si basa lo Yoga della risata, disciplina che viene di solito praticata in gruppo sotto la guida di un esperto che insegna esercizi finalizzati a provocare il divertimento e la risata.

Non sempre, però, la risata è collegata a occasioni di divertimento e piacere, può anzi segnalare imbarazzo o nervosismo. La cosiddetta “risata isterica” copre in realtà un’ansia relativa a temi sensibili, delicati o per cui si prova vergogna. In psicoterapia, accade spesso che il paziente scoppi in una risata “nervosa” dopo aver parlato di un tema imbarazzante per scaricare l’ansia, oppure usi la risata per liquidare un tema potenzialmente doloroso ed evitare di affrontarlo.  Di volta in volta, il terapeuta deve decidere se rispondere alla risata ridendo a sua volta e privilegiando quindi la condivisione empatica, oppure restare serio per non colludere con l’evitamento emotivo e aiutare il paziente a riconoscere il dolore sottostante la risata e approfondirlo.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
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