Benessere

Ora legale, come reagiscono corpo e mente? Ecco gli effetti tra stress e infarti

Spostare in avanti le lancette dell'orologio comporta diversi effetti negativi su corpo e psiche, dovuti allo sfasamento dei ritmi circadiani. Parola alla psicoterapeuta Lucia Montesi

Immagine di repertorio (Adobe Stock)

Se paragonato alle circostante attuali e ai ben più gravi stress a cui siamo sottoposti da due anni a questa parte, l’effetto del cambio dell’ora sul nostro benessere psico-fisico appare certamente irrisorio e del tutto trascurabile. D’altra parte, di per sé il passaggio all’ora legale costituisce un micro fattore di stress che alcune persone avvertono maggiormente e che può essere utile approfondire, per conoscerne i meccanismi. Da qualche anno si discute anche dell’opportunità di eliminare l’ora legale, proprio in considerazione dei risultati emersi dagli studi sugli effetti prodotti sull’organismo.

L’ora legale consiste nel mandare avanti di un’ora le lancette dell’orologio, in modo che il tramonto avvenga, ad esempio, alle 19 invece che alle 18. Un modo, quindi, per aumentare il tempo di luce solare la sera, sottraendola al mattino, con lo scopo di risparmiare l’energia elettrica che sarebbe altrimenti necessaria per portare avanti le attività del tardo pomeriggio e della sera. Il risparmio di energia è lo scopo unico dell’introduzione dell’ora legale e appare più che mai utile, in particolare in questo momento storico.

La psicoterapeuta Lucia Montesi

A sfavore dell’ora legale, riscontriamo d’altra parte alcune conseguenze negative sull’organismo.

  • Non si tratta di perdere solo un’ora di sonno la notte del cambio dell’ora: il sonno diventa qualitativamente inferiore per diversi giorni, perché il corpo ha difficoltà ad adattarsi repentinamente a un nuovo intervallo temporale che era ormai consolidato. Abbiamo maggiori difficoltà a svegliarci perché, con meno luce al mattino, la melatonina (sostanza che viene prodotta quando è buio e che favorisce il sonno) continua a circolare rendendoci più assonnati. Allo stesso modo, la sera, la maggiore quantità di luce fa sì che la melatonina venga prodotta più tardi e possiamo avere difficoltà ad addormentarci.
  • Minore concentrazione, attenzione più debole che non è in grado di agganciarsi agli stimoli.
  • Minore produttività sul lavoro e maggiore svogliatezza.
  • Rendimento minore a esami e prove importanti.
  • Sbalzi di umore senza motivo apparente, aggravamento dei sintomi per alcuni giorni in chi già soffre di disturbi d’ansia e dell’umore.
  • Calo dei livelli di energia, mal di testa, sonnolenza, astenia.
  • Aumento del rischio di incidenti mortali il giorno dopo il cambio dell’ora, presumibilmente perché le persone si mettono alla guida più assonnate e meno concentrate. Successivamente, invece, il rischio di incidenti cala fino ad inizio autunno.
  • Maggior rischio di errori e infortuni sul lavoro.
  • Nelle settimane successive ai cambiamenti di orario, e in particolare dopo l’ora legale, si registra un aumento degli infarti nelle persone con disturbi cardiocircolatori. Il giorno in cui si registra il picco è il lunedì dopo il cambio dell’ora. Il lunedì è già di per sé il giorno in cui si registra il maggior numero di infarti, perché è di solito il giorno in cui si torna al lavoro, ci sono più catecolamine in circolo, maggiore stress, maggiore ansia. Il cambio dell’ora aggiunge un ulteriore stress vegetativo e  può essere la goccia che fa traboccare il vaso. Si pensa che il cambio dell’ora agisca come un acceleratore di questi eventi, anticipandoli, nelle persone che sono già a rischio di infarto per patologie preesistenti.
  • Il tasso di suicidi aumenta leggermente nella prima settimana con l’ora legale. Si ritiene che le persone più inclini a compiere suicidio possano essere suscettibili ai cambiamenti chimici provocati dallo sfasamento dei ritmi circadiani; anche in questo caso, quindi, il cambio di orario rappresenterebbe una condizione facilitante, in chi era già predisposto.

Tutti questi effetti sono riconducibili allo sfasamento del nostro ritmo circadiano, ovvero il nostro orologio interno che regola molte funzioni cicliche del nostro corpo e che consiste nell’alternanza di veglia e sonno durante le 24 ore. Il ritmo sonno-veglia regola il difficile equilibrio  del controllo degli ormoni. In particolare, alzarsi e uscire quando non è ancora sorto il sole costringe il corpo ad attivarsi senza luce solare, e la luce del mattino è preziosa per stabilire i ritmi naturali del corpo e migliorare la vigilanza. Sono necessarie in media due o tre settimane perché il nostro orologio interno si risincronizzi con l’ora legale.

I più suscettibili agli effetti del cambio dell’ora sono i bambini e gli anziani, le persone stressate e ansiose. Gli effetti sono nella maggior parte lievi e transitori, le conseguenze più importanti si hanno in persone con patologie fisiche o psichiche già in atto o situazioni borderline, che vengono slatentizzate. Il consiglio per attenuare le conseguenze negative in  chi corre maggiori rischi, consiste nell’ adattarsi al nuovo orario gradualmente,  andando a dormire e impostando la sveglia ogni giorno un quarto d’ora più tardi, iniziando a  cambiare la routine qualche giorno prima del cambio dell’ora. In questo modo il corpo avrà più tempo per adattarsi gradualmente. Fare attività fisica regolare è un suggerimento sempre valido per molteplici effetti benefici, tra cui il rilascio di endorfine. Praticare una tecnica di rilassamento come il training autogeno è un’altra strategia utile in ogni situazione di stress e cambiamento che influisca negativamente sul corpo.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
Per appuntamento tel. 339.5428950
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