Benessere

Lassù sulle montagne…la mente rifiorisce

L'ambiente montano possiede caratteristiche che regalano numerosi benefici alla mente

L’11 dicembre ricorre la giornata internazionale della montagna, ricorrenza che celebra in tutto il mondo le montagne e che intende promuovere la consapevolezza dell’importante ruolo ricoperto da questi maestosi giganti nell’ecosistema terrestre. La montagna comporta anche benefici sul benessere individuale sia a livello fisico che psicologico, come ben sanno intuitivamente gli amanti della montagna che ne fanno esperienza su di sé e come confermano le ricerche scientifiche svolte sull’argomento. Passiamo perciò in rassegna i principali aspetti della montagna che hanno un influsso diretto sulla mente e che possono essere interpretati da un punto di vista psicologico.

Camminare in montagna, un toccasana per corpo e mente

È soprattutto l’attività di camminare in montagna ad avere una forte correlazione positiva con il benessere psicologico: diverse ricerche hanno riscontrato riduzione di stress, ansia e depressione, con corrispondenti modificazioni fisiche come  riduzione del livello di cortisolo e aumento del rilascio di endorfine e di serotonina.  È pertanto l’attività fisica ad avere effetti positivi sull’umore, d’altra parte si è osservato che il fatto di essere praticata nella natura rende l’attività fisica ancora più benefica, rispetto a quando è praticata in palestra o luoghi chiusi. Il particolare ambiente della montagna regala poi benefici specifici. Camminare in montagna permette di entrare in contatto profondo con sé stessi, di percepire meglio le sensazioni corporee, di mettere a fuoco i propri stati d’animo; le variazioni e i cambiamenti nel terreno, nel panorama, nel meteo corrispondono ad altrettanti mutamenti interiori. Ci si sperimenta con le proprie risorse e i propri limiti, ci si danno obiettivi da raggiungere, si vincono paure e ci si mette alla prova. Non è necessario spingersi su sentieri difficili o arrampicarsi ad alta quota per sperimentare gli effetti benefici: è sufficiente una semplice camminata, alla portata di tutti.  

Una festa per i sensi

Nell’ambiente montano, tutti i sensi vengono eccitati e si riattivano. La montagna rigenera il senso uditivo attraverso il silenzio, il rumore del vento e dell’acqua, il fruscio dei ruscelli e delle cascate, attraverso i versi degli uccelli; colpisce il senso visivo con i colori degli alberi, l’olfatto con gli odori della terra e  del muschio, il tatto con la ruvidezza delle cortecce, la frescura delle acque, la superficie liscia delle rocce. La montagna è inoltre un ambiente vivo che muta notevolmente a seconda delle stagioni offrendo stimoli sempre diversi, e anche le montagne stesse sono molto diverse per paesaggio a seconda della latitudine. I ritmi più lenti e meno frenetici propri dell’ambiente montano permettono di cogliere con più attenzione e più intensità dettagli e sfumature. Come riscontrato negli studi effettuati, il solo fatto di osservare un paesaggio naturale  è in grado di rilassare e calmare lo stress. Il colore verde di per sè ha un effetto calmante, attenua lo stress, permette di recuperare dalla stimolazione eccessiva a cui siamo sottoposti nelle aree urbane. L’occhio umano mostra una preferenza nel guardare tonalità verdi e spazi aperti. Sostando in aree verdi, o anche semplicemente osservando immagini di paesaggi naturali, si riducono tristezza, ansia e aggressività e aumentano le emozioni positive.

Montagna e personalità

Gli aspetti della montagna che attraggono e regalano benessere possono variare da un individuo all’altro: alcuni ne amano la solitudine e il silenzio, altri amano immergersi in suoni, colori e odori della natura, altri preferiscono vivere la montagna condividendone l’esperienza in gruppo e apprezzando il senso di appartenenza, la collaborazione, lo spirito di squadra che si vengono a creare. Le persone amanti della montagna di solito sono persone riflessive, pacate, pazienti, tenaci, perfezioniste, introverse. Chi preferisce la montagna di solito cerca tranquillità, dinamismo e una socializzazione meno mondana, com’è quella tipica delle zone montane, in cui l’attività si concentra nelle ore del giorno per ridursi nettamente nelle ore serali e notturne
Alcune persone praticano l’alpinismo e si cimentano nello scalare le montagne per raggiungerne la vetta. Alla base della motivazione a conquistare la cima possono trovarsi il desiderio di fare emergere le proprie paure e affrontarle, di fare i conti con la propria forza e il proprio coraggio, il bisogno di sperimentare sensazioni forti arrivando anche a correre rischi rilevanti, il bisogno di novità, l’insofferenza per noia e monotonia, una scarsa percezione del rischio, un’alta determinazione.

Condivisione e collaborazione

La montagna favorisce le dinamiche relazionali e il senso di appartenenza perché si condividono fatica, vento, pioggia, freddo e ci si aiuta reciprocamente. Le differenze di status si annullano quando si cammina in montagna, ci si sente più uguali. In montagna si usa salutarsi, quando ci si incontra su un sentiero, cosa che non accade in altri contesti. Perché?  Intanto perché tra amanti della montagna ci si riconosce uno spirito affine, e poi per un’utilità pratica. Salutarsi e scambiare qualche parola permette di avere informazioni sul percorso e su eventuali difficoltà, inoltre salutarsi richiede di guardarsi bene in faccia e questo ha anche una funzione molto importante in montagna: se una persona si perde, è più facile localizzarla grazie alle testimonianze delle persone che l’hanno vista. La montagna è sempre stato un luogo difficile in cui vivere e gli abitanti hanno sviluppato particolarmente lo spirito di cooperazione e collaborazione e l’aiuto reciproco.

Una lezione di umiltà

La montagna regala infinite possibilità di piacere e soddisfazione, ma è anche un ambiente che presenta numerosi pericoli.  La montagna esige rispetto, pazienza e cautela.  Occorre tenere conto dei segnali e saperli interpretare, non sottovalutare i rischi, non avventurarsi senza sufficiente sicurezza e prudenza. In questo senso, la montagna richiede una consapevolezza e una valutazione attenta delle risorse e dei limiti. L’ambiente montano pone sfide da un punto di vista psicologico e può provocare ansia fino all’attacco di panico per diversi motivi: fatica fisica, pericoli nell’ambiente, paura di non riuscire a proseguire o a tornare indietro, vertigini, soprattutto se non si scelgono percorsi adatti alla propria portata. Bastano un cambio delle condizioni meteorologiche o un passaggio impervio del percorso e la montagna può diventare un contesto minaccioso.

La montagna innevata e i ricordi d’infanzia

La montagna innevata è particolarmente suggestiva. La neve rievoca ricordi d’infanzia, quando era sinonimo di vacanza, gioco, spensieratezza e divertimento. Rievoca suggestioni natalizie, atmosfere di festa. Nella neve i sensi sono più vivi, i suoni sono amplificati, ogni dettaglio si nota di più.  Gli alberi carichi di neve sono uno spettacolo che lascia incantati. La neve è  enigmatica  perché ha un forte carattere simbolico ed è ricca di contrasti. È per eccellenza simbolo di trasformazione: da fiocco – e ogni fiocco nasce con un’architettura diversa – diventa acqua se cade sul palmo della mano, ma muro se cade su altri fiocchi; da soffice neve a duro ghiaccio, e poi ancora ad acqua con un raggio di sole; da candido manto a cumuli grigi al bordo della strada. Il suo bianco abbagliante illumina anche la notte, brilla nel suo candore e tutti abbiamo la tentazione di lasciare le nostre impronte su quella distesa uniforme e incontaminata; dura poco, però, perché velocemente si macchia, si sporca, si deforma. Da un lato ci mette di fronte alla nostra vulnerabilità e ai nostri limiti davanti alla potenza della natura, dall’altro ci offre uno spettacolo di inconsueta bellezza e ci riconnette con la natura stessa, ipnotizzandoci e calmando la nostra mente con il cadere lento e dolce dei fiocchi.

Luogo di spiritualità e magia

Le montagne, maestose presenze incontaminate che si innalzano fino al cielo, sono considerate sacre in molte culture e  sono associate alla meditazione e alla riflessione spirituale.  Nelle diverse religioni le montagne sono il regno dove risiedono gli dei o luoghi di particolare vicinanza a Dio o in cui hanno luogo avvenimenti speciali. La montagna sacra è un archetipo universale che ricorre in moltissime tradizioni religiose di tutto il mondo. Nella psicoanalisi Jungiana la montagna rappresenta la crescita psicologica, in particolare gli ostacoli, la fatica, la paura per i pericoli, la gioia per le conquiste. La montagna è anche l’ambientazione di numerose fiabe e  leggende, pertanto ha un alone affascinante di mistero ed evoca fate, gnomi, elfi e altre creature magiche. I fratelli Grimm si sono ispirati infatti alle montagne e ai castelli dell’Alto Adige per ambientare alcune delle loro fiabe più belle e note. Le creature che il folklore colloca in montagna sono spesso entità ibride a volte benevole e a volte ostili, un misto tra razionale e selvaggio, rappresentazione degli aspetti contrastanti presenti nell’essere umano.

Il bosco simbolo di iniziazione

Il bosco metaforicamente rimanda al nostro mondo interno, all’ignoto, alla paura di smarrire la strada. Entrare nel bosco corrisponde ad addentrarsi nella propria storia, tornare bambini, ritrovare vecchi fantasmi. La solitudine del bosco permette di essere soli e di stare con sé stessi. Il bosco e la foresta sono un luogo primigenio, contrapposto alle regole della terra edificata, un luogo pieno di contraddizioni perché attrae ma anche inquieta. In psicoanalisi rappresenta la sfera inconscia, l’iniziazione e l’individuazione: lo vediamo ben rappresentato nelle fiabe, dove il protagonista si smarrisce nel bosco, vaga, supera delle sfide e infine ritorna a casa. Il bosco è simbolicamente il teatro dell’evoluzione personale, il luogo della possibilità di crescere ma anche della vulnerabilità: inoltrarsi nel bosco significa poter conoscere nuovi sentieri ma anche potersi smarrire o ferire o essere attaccati. Crescere e diventare adulti significa perciò saper gestire le sfide  e le prove equilibrando forza, coraggio e cautela.

La psicoterapeuta Lucia Montesi

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Consulenza, sostegno e psicoterapia  online tramite videochiamata
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