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Giochi e giocattoli, cosa regalare ai più piccoli per Natale

I negozi offrono una gamma davvero ampissima e la possibilità di scelta è immensa. Di fronte al dubbio su cosa possa piacere a un bimbo piccolo, ecco alcune nozioni di psicologia infantile che ci aiuteranno ad orientarci nelle scelte

Lucia Montesi
Lucia Montesi

Nel periodo natalizio, quando mi capita di trovarmi in qualche grande negozio di giocattoli, mi piace fermarmi a osservare i genitori alle prese con la scelta del regalo per i loro figli. Alcuni cercano disperatamente il gioco del momento divenuto introvabile, altri sostano smarriti davanti a pareti sconfinate di peluche o corsie interminabili di bambole. La possibilità di scelta è immensa e, di fronte al dubbio su cosa possa piacere a un bimbo piccolo, possono essere da guida alcune nozioni di psicologia infantile.

Nel primo anno di vita, il bimbo scopre e conosce il mondo attraverso i sensi e anche il materiale più semplice che gli permetta di esercitarli diventa una piacevole attrazione. Per un  piccolo di tre mesi, ad esempio, sarebbe perfetto un bel tappeto alto e morbido che gli permetta di visualizzare tutto l’ambiente, a differenza di quando viene tenuto nella carrozzina e può vedere solo una parte dello spazio. Anche se non è ancora in grado di afferrare gli oggetti, figure appese al soffitto o alla culla stimolano lo sviluppo della messa a fuoco e della coordinazione occhio-mano.

Un bimbo di 3-6 mesi riesce ad afferrare gli oggetti e i giochi più utili diventano i campanelli,  i sonagli,  gli anelli per la dentizione, le palle di gomma, tutto materiale da pulire accuratamente perché il piccolo lo porterà alla bocca per esplorarlo. Ancora qualche mese e le manine diventano capaci di una manipolazione più raffinata: i giochi con anelli da infilare su un supporto o le scatole forate in cui infilare forme, molto diffusi sugli scaffali dei negozi di giocattoli, sono i regali più adatti in questo momento, insieme a grossi cubi di gommapiuma su cui arrampicarsi ed esercitare le nuove potenzialità motorie. Come suggerisce il metodo montessoriano, i giochi più adatti in questo periodo sono in realtà i materiali di recupero che ognuno ha in casa, senza neanche la necessità di acquistarli: pezzi di tubi di gomma, grossi anelli da tenda, grossi tappi di sughero, pezzi di catenelle non troppo piccole, da sterilizzare a freddo. Molti genitori rimangono stupiti dal grado di concentrazione che i bimbi manifestano quando possono manipolare questi semplici materiali e dal tempo che gli dedicano senza distrarsi o stancarsi, come invece accade con giocattoli più sofisticati e magari anche costosi.

Un bimbo di un anno è in grado di gattonare, alzarsi in piedi, muovere i primi passi e il suo bisogno principale è conquistare lo spazio: sono adatti i carrelli da spingere a cui il bimbo si aggrappa e tutti i giocattoli da trainare, come i trenini, le palle da rincorrere e lanciare, macchinine a camion da far correre e recuperare. Questo è anche il periodo dei primi libricini, in materiale resistente a atossico, con immagini semplici e colorate di oggetti quotidiani e con inserti sensoriali per stimolare il tatto.

Nel secondo anno di vita lo sviluppo motorio del bimbo si perfeziona e si moltiplicano le possibilità di gioco: cubi grandi e piccoli per costruire torri, puzzle o incastri di legno semplici, matitoni colorati per il disegno, colori a dita,  tutte le attività dell’infilare, tamburelli da battere, tricicli.

Verso i due anni compare il gioco del “far finta di”, inizialmente solitario e poi svolto con altri bimbi tra cui sono distribuiti ruoli e compiti :“Facciamo che io ero la mamma e tu il bambino…”. In questo periodo molti bambini sono attratti dalle bambole, sia le femmine che i maschi. Molti genitori scoraggiano i maschietti dal giocare con le bambole o rifiutano di accondiscendere alla loro richiesta di averne una, ma per il bimbo non esistono giochi maschili o femminili, semplicemente utilizza ciò che in quel momento riproduce il suo mondo quotidiano, imita ciò che vede fare agli adulti, o mette in scena e sperimenta la propria capacità di accudire, una risorsa che idealmente dovrebbe appartenere sia alle donne che agli uomini.

In questo periodo i giochi più attraenti sono di solito le bambole e tutto ciò che mima le attività quotidiane che il bimbo vede intorno a sè: set di pentoline, kit del dottore, cucinette, riproduzioni dei negozi come il fruttivendolo o la parrucchiera, burattini, animali di peluche, strumenti musicali.

Un bambino di 4-5 anni ha già mostrato chiaramente i suoi interessi e le sue attitudini ed è più facile scegliere un regalo che corrisponda ai suoi gusti. In generale comunque in questa fascia di età si perfezionano il gioco simbolico e di ruolo; si possono regalare anche materiali creativi come forbici, colla, creta, acquerelli e tempere, costruzioni e tutti i giochi che prevedono incastri o elementi da combinare in modo sempre più preciso, o ancora, giochi da tavola e libri di racconti e fiabe che possono essere letti dall’adulto in momenti da condividere piacevolmente insieme.

Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
Tel. 339.5428950

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