Benessere

Disturbo bipolare, molti ne parlano ma pochi lo conoscono

È un disturbo dell'umore in cui si alternano periodi di depressione e periodi di umore euforico. Ad illustrarci le caratteristiche della patologia grave e invalidante, spesso confusa con altre condizioni è la psicoterapeuta Lucia Montesi

La psicoterapeuta Lucia Montesi

«Dottoressa, mia figlia di 15 anni è bipolare».
Ah. Le è stata fatta questa diagnosi da uno specialista?
«No, però me lo ha detto una mia amica che l’ha letto su Internet».
«Durante la giornata ho degli sbalzi di umore…sono bipolare, vero?».
«Ho un’amica che cambia idea di continuo, non si sa cosa voglia dalla vita, è bipolare!».
«Io sono fuori dagli schemi, mi piace essere un po’ matto, essere imprevedibile: insomma, mi definisco bipolare».

Noto che da un paio d’anni l’uso del termine “bipolare” sta aumentando in maniera esponenziale. Uscito dalle stanze dei professionisti della salute mentale, si è diffuso ovunque: lo sento pronunciare tra amici al bar, al supermercato, dalla parrucchiera, sui social. Quasi sempre, però, è usato a sproposito, per riferirsi a condizioni che spaziano da diverse forme di disagio psicologico a caratteristiche di personalità non patologiche. Soprattutto, viene usato con leggerezza senza sapere che descrive un disturbo grave e invalidante, sia per chi ne soffre, che per le persone che gli sono accanto. Non a caso, in passato veniva chiamato “psicosi maniaco-depressiva”, e il termine “psicosi” definisce le situazioni di sofferenza psichica in cui si perde il contatto con la realtà.

Nel disturbo bipolare, che colpisce il 2-3% della popolazione, si alternano periodi di umore depresso e periodi di umore maniacale. Gli episodi depressivi sono caratterizzati da umore depresso, sentimenti di tristezza, vuoto e disperazione. Le consuete attività e gli interessi vengono abbandonati perché non suscitano più piacere. L’appetito e il peso diminuiscono, o al contrario aumentano. Oltre all’umore abbattuto possono comparire insonnia o ipersonnia, stanchezza, difficoltà a concentrarsi, a pensare e a prendere decisioni; ci si può sentire agitati e irrequieti o al contrario rallentati. Sensi di colpa e autocritica eccessivi, pensieri di morte e di suicidio accompagnano la depressione.

Negli episodi maniacali, invece, l’umore è eccessivamente elevato, euforico, oppure esageratamente irritabile. Al contrario che nella depressione, l’attività aumenta: si lavora di più, si studia di più, si intrattengono più relazioni sociali, ci si sente pieni di energia anche dopo poche ore di sonno. Chi si trova nella fase maniacale parla di continuo, passa da un pensiero all’altro, da un concetto all’altro con estrema velocità, si distrae molto facilmente. Se nella fase depressiva la persona si sente priva di speranza e si svilisce, nella fase maniacale si mostra invece esageratamente ottimista, convinta di possedere doti che non rispecchiano la realtà. Si lancia in imprese rischiose e azzardate sopravvalutando le proprie possibilità e senza riflettere sulle conseguenze: spese eccessive, investimenti avventati, attività a rischio come comportamenti sessuali promiscui. In altri casi, la fase maniacale si manifesta prevalentemente con irritabilità e comportamenti aggressivi.

Queste oscillazioni dell’umore non sono fenomeni passeggeri legati alla circostanza del momento, ma perdurano costantemente tutti i giorni per settimane o mesi. Il passaggio da una fase all’altra può essere inframmezzato da periodi di normalità e può avvenire in modo del tutto imprevedibile, anche in assenza di eventi particolari.

Sia nella fase depressiva che in quella maniacale, i pensieri possono assumere un carattere delirante: ad esempio, credere di poter avvelenare tutti semplicemente cucinando, convincersi di essere sul lastrico o di avere il cancro anche se non è vero, o invece, credersi onnipotenti, o immuni da ogni malattia, fino a credersi Dio. Può essere necessario il ricovero in ospedale, e in ogni caso il disturbo comporta una grave compromissione del funzionamento a livello personale, sociale, lavorativo.

Il disturbo bipolare non è una caratteristica stabile della personalità, ma compare in uno o più momenti della vita e i sintomi non sono presenti al di fuori degli episodi depressivi e maniacali, che possono variare molto per numerosità, per durata e per intervallo di tempo libero tra uno e l’altro. Può essere curato efficacemente integrando psicofarmaci e psicoterapia.

Dott.ssa Lucia Montesi
Psicologa  Psicoterapeuta
Piane di Camerata Picena (AN)
Montecosaro Scalo (MC)
Tel. 339.5428950

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