Benessere

Delusione: la lezione che ci fa maturare

Le delusioni fanno male ma ci aiutano anche a diventare più consapevoli di aspettative, limiti e risorse nostri e altrui.

Quand’ero adolescente avevo appeso sull’armadio in camera mia un cartello gigante con la scritta “Vivi senza aspettative”, un tentativo drastico di sottrarmi all’eventualità del ripetersi delle prime brucianti delusioni sentimentali. La delusione è esperienza di ognuno di noi. In psicoterapia, i pazienti ne parlano spesso e la differenziano con precisione da altre emozioni, riconoscendole una specificità: “Non sono triste, sono delusa”, “Non sono arrabbiato, sono deluso”, “Non me la prendo con gli altri, sono deluso da me stesso”. La delusione è uno stato emotivo che deriva dalla frattura tra le aspettative e la realtà, dal constatare che quello in cui speravamo non è realizzabile. Non è però solo una reazione emotiva, in quanto implica anche la nostra cognizione, ovvero pensieri, credenze, schemi di ragionamento.

La delusione può provocare frustrazione, rabbia, tristezza.  Può provocare dolore, insicurezza e sfiducia anche a lungo termine e compromettere la possibilità di investimenti futuri, come quando ci si chiude in sé evitando l’occasione di nuove relazioni dopo una delusione amorosa, o si diventa passivi e rinunciatari dopo l’ennesima delusione lavorativa. Se persistono a lungo termine queste reazioni possono diventare disfunzionali, ma in una giusta misura sono inevitabili e anche necessarie perché la delusione serve a valutare meglio attese e obiettivi, a ridimensionarli se opportuno, a prendere le distanze da ciò che è dannoso o fa soffrire. Senza percepire la delusione con tutta la sua sgradevolezza, continueremmo a insistere là dove non è il caso di proseguire, sprecando energie che potrebbero essere usate meglio, o correremmo il rischio di metterci ripetutamente in situazioni non sane o non adatte a noi. La delusione ci fa fermare a riflettere e svolge quindi un ruolo essenziale nell’economia psichica: ci fa porre domande importanti come “Perché per me questa cosa era tanto importante?”, “Ho sbagliato qualcosa?”, “Dove ho sbagliato?”, “Perché non ho capito prima?”, “Perché ho continuato a restare in questa situazione?”, “Come posso fare per evitare che accada di nuovo?”. La delusione rappresenta quindi anche un momento di potenziale crescita personale.

Lo stesso evento e la stessa situazione possono rappresentare una delusione per alcuni e non per altri. La percezione di delusione dipende infatti dal tipo e dall’intensità delle aspettative, dall’investimento emotivo, dai valori personali, ed è un percorso unico per ciascuno. La ferita della delusione è tanto più dolorosa quanto più elevato è l’investimento affettivo verso la persona o la cosa che ci ha deluso. La delusione può in alcuni casi essere sovrapponibile a un lutto, un lutto simbolico in quanto dobbiamo rinunciare a qualcosa in cui riponevamo delle speranze.  E come il lutto, anche la delusione richiede di attraversare delle fasi emotive, prima di poterla superare. Come un lutto, la delusione può comportare una sensazione iniziale di shock, di incredulità, e successivamente rabbia, tristezza, paura, depressione, prima di poter essere digerita e di approdare di nuovo a una condizione di riorganizzazione e di fiducia e apertura al nuovo e al futuro. Tutto questo percorso emotivo richiede un tempo, diverso per ciascuno ma non eliminabile del tutto. Non possiamo, infatti, superare una delusione o un lutto se prima non soffriamo, attraversando le normali emozioni negative che emergono spontaneamente.

Lucia Montesi
La psicoterapeuta Lucia Montesi

Il rischio di provare delusione è tanto maggiore quanto più facciamo piani e progetti e quanto più questi sono rigidi e quanto più sono irrealistici, che si tratti di lavoro, amore, amicizie, figli o qualunque altro ambito di vita. Maggiori e più articolate sono le aspettative, più si crea un terreno fertile per la delusione, perché è altamente probabile che qualcosa non vada come previsto. Il rischio è maggiore quando crediamo che saremo veramente felici solo quando avremo raggiunto un certo obiettivo, che sia un titolo di studio, o una certa posizione lavorativa, o avere un partner o diventare genitori. In questo modo idealizziamo una condizione attendendone solo gli aspetti positivi, e anche nel caso la raggiungessimo, subentrerebbe comunque la delusione, perché anche una realtà fortemente desiderata presenterà degli aspetti meno gradevoli di cui non avevamo tenuto conto. Se invece non la raggiungiamo, continuiamo a poterla idealizzare non avendone una percezione concreta e realistica, e ci convinciamo ulteriormente che non sia possibile altrimenti sentirci pienamente realizzati. In questo modo non viviamo il presente, ma ci prepariamo a qualcosa che è spostato sempre nel futuro, come se potessimo cominciare davvero a vivere una volta raggiunto quel traguardo e come se da lì in poi non ci fossero sofferenze.

La delusione ci insegna ad accettare che non abbiamo pieno controllo sulla realtà, sugli altri e neanche su noi stessi, che gli altri possono mentirci, ingannarci, tradirci, abbandonarci, che i risultati che otteniamo non sono sempre proporzionali al nostro impegno e ai nostri sforzi e ci costringe a fare i conti con il limite e l’imperfezione. Le delusioni hanno un valore evolutivo perché ci pongono di fronte alla necessità di un cambiamento personale, nel momento in cui ci rendiamo conto che andiamo costantemente incontro a delusioni perché abbiamo aspettative irrealistiche verso gli altri e noi stessi, perché pretendiamo troppo, o miriamo a obiettivi fuori dalla nostra portata. Dobbiamo anche imparare a trattare noi stessi con compassione quando qualcosa va male e non criticarci ferocemente etichettandoci come falliti o incapaci. Se invece ci accorgiamo che le nostre aspettative erano realistiche e legittime e gli altri le hanno disattese provocandoci sofferenza, dobbiamo anche imparare, se necessario, ad allontanarci e tutelarci maggiormente.

Dott.ssa Lucia Montesi Psicologa Psicoterapeuta
Consulenza, sostegno e psicoterapia  online tramite videochiamata
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