Benessere

Alimentazione, acqua e condizionatore, i consigli del cardiologo per affrontare il caldo da bollino rosso

Con le temperature elevate gli anziani e le persone malate sono le più a rischio. Ne abbiamo parlato con il cardiologo e geriatra Riccardo Sarzani

ANCONA – Anziani e malati, sono queste le persone più esposte agli effetti delle temperature record di queste giornate da bollino rosso. «Gli anziani hanno la tendenza a bere poca acqua e con le alte temperature rischiano la disidratazione» dice il professor Riccardo Sarzani, ordinario di Medicina Interna all’Università Politecnica delle Marche, cardiologo, direttore del centro di eccellenza per l’ipertensione arteriosa e le dislipidemie dell’Inrca, presente anche presso l’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, oltre che direttore della Clinica Medica e Geriatrica dell’Inrca, della scuola di specializzazione in Geriatria, e in Medicina di Comunità e delle Cure Primarie dell’Univpm.

Bere più acqua ed evitare di uscire nelle ore più calde sono raccomandazioni che sembra ovvie e già note, ma che «non vanno banalizzate» e soprattutto nel caso degli anziani e dei grandi anziani (over 80) è bene verificare che vengono effettivamente messe in pratica.

«Molti anziani – prosegue il professor Sarzani – assumono farmaci per ridurre la pressione arteriosa e in estate, con le alte temperature e un’assunzione di acqua insufficiente, possono avere un abbassamento maggiore dei valori della pressione arteriosa, anche in seguito al cambiamento dello stile alimentare». Il cardiologo e geriatria, spiega infatti che «in estate tutti tendiamo a mangiare di meno e a ridurre il consumo di cibi salati a favore di quelli ricchi di potassio, come frutta e verdura, un cambio del pattern alimentare che influisce sulla pressione».

Ma attenzione perché la quantità di acqua da assumere giornalmente varia a seconda delle condizioni di salute degli anziani, per cui ad esempio nel caso di una persona con danno renale cronico a seguito di ipertensione protratta negli anni o a diabete mellito, bere due litri di acqua al giorno può comportare una ritenzione idrica, spetterà al medico «agire per il singolo paziente».

Il professor Riccardo Sarzani

«I grandi anziani marchigiani – aggiunge – sono tra i più obesi al mondo, il sovrappeso è molto comune» ma ad incorrere in un maggior rischio di disidratazione sono soprattutto i più magri. Quali sono i sintomi della disidratazione? «Se una persona è in deficit di acqua può avere un calo di pressione» che può manifestarsi anche con l’ipotensione ortostatica, ovvero quella che si manifesta quando si ha uno sbandamento dopo essersi alzati in piedi o dopo che si è stati in piedi a lungo. Per verificare se si soffre di ipotensione ortostatica il medico consiglia di misurarsi la pressione da sdraiati e poi di effettuare una seconda misurazione tre minuti dopo che ci si è alzati in piedi.

Altro campanello d’allarme del rischio di disidratazione è una riduzione del volume delle urine che scendono sotto i 750 millilitri. Chi è cardiopatico, termine generico che comprende vari tipi di cardiopatie, «paradossalmente in estate va meglio, è più al sicuro rispetto che in inverno dato che il problema più comune è la pressione troppo alta e che dovrebbe essere tenuta sotto 130/80 mmHg. Sui metodi più adatti. tra ventilatore e condizionatore, per rinfrescare le abitazioni degli anziani, il professor Sarzani consiglia il secondo, l’aria condizionata. «Ognuno di noi senza accorgersene perde fino a 750ml di sudore – spiega – il ventilatore facilita l’evaporazione del sudore, mentre il condizionatore riducendo la temperatura ambientale riduce anche il lavoro dell’organismo per raffreddare la temperatura corporea».

Qual è la temperatura giusta per il condizionatore? «Non troppo bassa, basta qualche grado in meno rispetto alla temperatura esterna e si può lasciare acceso anche di notte, con l’accortezza di non avere il getto dell’aria addosso. Il condizionatore può migliorare la qualità del riposo notturno a beneficio degli ipertesi che in estate, di notte, hanno valori pressori più elevati rispetto all’inverno proprio perché riposano male a causa del caldo e dei rumori legati al fatto di tenere le finestre aperte di notte».

Cosa è consigliabile mangiare in queste giornate torride? «È necessario mangiare più leggero, aumentare l’apporto di frutta e verdura. Vanno bene le carni bianche e anche la pasta. Se si soffre di pressione bassa si possono mangiare cibi più salati, non troppo “processati” come prosciutto e bresaola, da evitare in altre condizioni»

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