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Colli del Tronto, i Vitigni Vallorani agli stati generali dell’agricoltura: «Capacità di reinventarsi e innovazione»

La cantina biologica picena in pochi anni ha trasformato la produzione di vino sfuso in un'azienda all'avanguardia in grado di produrre 30 mila bottiglie allanno, destinate alle tavole di 13 Paesi nel mondo

Rocco Vallorani
Rocco Vallorani

COLLI DEL TRONTO – La cantina picena Vigneti Vallorani di Colli del Tronto è stata selezionata, insieme ad altre sei realtà, agli stati generali dell’agricoltura italiana per la sua capacità di innovazione e internazionalizzazione. L’incontro, dal titolo “Seminiamo il futuro”, è avvenuto a Roma lo scorso 19 febbraio alla presenza di istituzioni, università e del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova.

Vigneti Vallorani nasce nel 1905 per mano del bisnonno di Rocco e Stefano che oggi, insieme a papà Giancarlo, hanno reinventato l’azienda facendole fare un vero e proprio salto di qualità.

Vallorani con il Ministro Bellanova

«Siamo ormai alla quarta generazione – ci racconta Rocco, enologo -. Io per molto tempo ho vissuto all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Australia, dove ho lavorato per alcune aziende agricole che producono vino. Nel 2010 ho deciso di rientrare perché l’azienda era un po’ in calo e bisognava fare delle scelte per potersi reinventare». E così è stato perché, grazie alla capacità di innovazione, la cantina biologica Vigneti Vallorani in pochi anni ha trasformato la produzione di vino sfuso in un’azienda all’avanguardia in grado di produrre 30 mila bottiglie all’anno destinate alle tavole di tredici Paesi diversi in giro per il mondo.

«Produciamo il Rosso Piceno Superiore (caratteristico proprio di determinate zone del piceno), la Passerina, il Falerio, una riserva di Sangiovese, un bianco IGT macerato, un Moscato e una Passerina bianca affinata in legno – spiega Rocco -. Inoltre le etichette dei vini, proprio perché il vino è espressione del territorio, raffigurano dei quadri di artisti locali con i quali abbiamo avviato una collaborazione. Un modo per far conoscere tutte le eccellenze del nostro fantastico territorio sul quale abbiamo deciso di puntare e di continuare a lavorare».

«Confrontarsi con altri giovani imprenditori, che come noi hanno puntato su innovazione e presenza in mercati stranieri, e dialogare in modo aperto con chi si occupa di ricerca e politiche di settore è fondamentale per costruire percorsi solidi e lungimiranti in agricoltura – ha concluso Rocco -. Le singole esperienze positive acquistano un valore concreto solo se vengono condivise in rete in un’ottica di collaborazione. Siamo molto contenti di aver potuto dare il nostro piccolo contributo anche a nome del territorio che amiamo e in cui lavoriamo ogni giorno con grande passione».

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