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Vicenda Tecnowind: parla Adr

I proprietari dell'azienda che produce cappe forniscono la loro versione sulle difficoltà in atto. Pagato l'80 per cento della retribuzione di dicembre e della tredicesima arretrate

Sede di Fabriano della Tecnowind

FABRIANO – «Sulla vicenda Tecnowind sono state finora diffuse notizie parziali e non sempre esatte». Questo l’incipit della nota a firma della società Adr che controlla il 100% del capitale sociale dell’azienda fabrianese che produce cappe. «La proposta di acquisto di Tecnowind da parte del presunto Fondo industriale americano non solo non si è conclusa ma in realtà non è mai stata correttamente formalizzata».

La trattativa di vendita è stata avviata ai primi di agosto e condotta dai signori Roberto Cardinali e Diego Casadidio, soci Adr in proprio e rispettivamente Amministratore delegato il primo, e Consigliere di amministrazione il secondo, della società Tecnowind spa. Dopo il ritiro del Fondo canadese il 6 luglio 2016, «Roberto Cardinali ha chiesto ed ottenuto di rimanere Amministratore Delegato ancorché scaduto nei termini per portare avanti e concludere trattative di vendita che senza la sua presenza non si sarebbero potute concretizzare», si legge nella nota. «Il bilancio si è rivelato purtroppo completamente negativo.

Questa è la ragione che ha portato i soci di Adr a nominare nel dicembre scorso un nuovo CdA, composto da manager esterni – Fernando Di Gaetano – Amministratore delegato con una lunga esperienza di top manager in multinazionali, Lucio Di Gaetano e Gianluca Graziano professionisti esperti di ristrutturazioni aziendali – come consiglieri, rappresentanti della proprietà: Stefano Luzi – Presidente, e dell’azienda: Alberto Reinini – come consigliere – per cercare di dare continuità a una azienda che ancora oggi con i quasi 52 milioni di euro di fatturato consolidato di Gruppo rappresenta una delle realtà più importanti del fabrianese e delle Marche», rimarcano dalla Adr.

Con riferimento, poi, più nel dettaglio alla trattativa con il Fondo americano, per quanto a conoscenza di Adr, «la Tecnowind spa ha ricevuto in data 8 settembre 2016, una offerta non vincolante indirizzata a Roberto Cardinali (non Adr), promittente l’acquisto una società veicolo indicata quale “subsidiary” del Fondo americano. Successivamente a quella prima offerta non vincolante, il “tracciato” della trattativa diventa più complesso e indefinito, alternandosi soggetti diversi in azienda, diverse possibili compagini societarie per l’acquisto, società estere non capitalizzate peraltro situate in Paesi “black list”, lettere di garanzia “anomale e di dubbia provenienza”, cambiamenti in corsa dei termini di adempimento contrattuale, che sono al vaglio dei legali Adr per verificare se esistono elementi e presupposti per una azione legale». Dunque, una situazione dubbia e che potrebbe avere anche risvolti giudiziari.

Adr ha firmato un impegno vincolante alla vendita con questi soggetti terzi. Impegno tuttavia subordinato al raggiungimento dell’accordo di acquisto del credito bancario entro il 31 gennaio 2017 e alla dimostrazione di avere le risorse finanziarie disponibili per la ristrutturazione della azienda a garanzia dei lavoratori, dei fornitori, dei soci. «Ad oggi le parti promittenti l’acquisto non hanno dato esecuzione alla trattativa con le banche, né alla definizione di una proposta di piano di ristrutturazione né hanno portato – pur avendole più volte promesse – garanzie o comfort letter bancarie. E ciò nonostante varie diffide inviate da Adr all’indirizzo del promittente acquirente. Per dare priorità e carattere esclusivo a questa trattativa, così come richiesto dall’allora Amministratore delegato di Tecnowind, non sono state prese in esame altre offerte e manifestazioni di interesse concorrenti di Fondi di investimento istituzionali, che comunque sono la testimonianza del forte interesse di operatori finanziari e industriali sul Gruppo Tecnowind».

In coda, uno sguardo al futuro, qualora – come sembra – la trattativa con gli americani non andrà in porto. «Confermiamo che la proprietà è comunque fortemente motivata a ricercare una soluzione di continuità che garantisca gli interessi dei lavoratori, dei creditori e dei terzi e con il nuovo management si sta alacremente elaborando un nuovo piano di salvataggio che sarà pronto entro poche settimane».
Da rimarcare, infine, che l’impegno assunto da Tecnowind con i lavoratori è stato rispettato. Vale a dire, entro il 24 gennaio, il pagamento dell’80 per cento della retribuzione di dicembre e parte della tredicesima ai circa 250 lavoratori.

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