Attualità

Vicenda Tecnowind: si rischia una nuova mobilitazione

Pagata oggi, 22 marzo, la seconda rata da 500 euro ai lavoratori per gli stipendi arretrati. L'azienda ha rassicurato sul fatto che anche la terza rata sarà saldata entro fine mese. Nessuna novità, però, da Ancona e da Roma. Le parole di Pullini

La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano
La sede degli uffici della Tecnowind a Fabriano

FABRIANO – «Abbiamo avuto rassicurazioni sul pagamento della terza rata ai dipendenti della Tecnowind. Mentre ancora tutto tace rispetto alle sollecitazioni che avevamo presentato al presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, e al Prefetto di Ancona, Antonio D’Acunto. Non possiamo escludere una nuova mobilitazione». A parlare è il rappresentante territoriale della Fiom, Pierpaolo Pullini, in merito alla vicenda dell’azienda fabrianese che produce cappe aspiranti.

Pierpaolo Pullini (Fiom)

«Questa mattina, 22 marzo, ci siamo incontrati con il CdA dell’azienda. Ci hanno confermato che tutti i lavoratori hanno ricevuto la seconda rata da 500 euro, come da accordi intercorsi la scorsa settimana per bloccare lo sciopero a oltranza, durato quasi una settimana. Quindi, ora, tutti i dipendenti hanno ricevuto mille euro. La restante rata, sempre da 500 euro e da pagare entro fine mese, arriverà entro fine mese. L’azienda ci ha assicurato che non ci saranno ritardi. Da questo punto di vista siamo molto soddisfatti».
Dunque, una buona notizia. Immediatamente compensata, però, dal silenzio delle Istituzioni.
«Oggi, in modo unitario, abbiamo inviato una richiesta urgente di incontro al ministero dello Sviluppo economico. Abbiamo deciso di agire in questo modo perché ancora non abbiamo ricevuto alcuna risposta dal Governatore Ceriscioli e dal Prefetto D’Acunto, rispetto agli incontri avuti il 14 marzo scorso. La Regione si era impegnata a effettuare un pressing sia nei confronti delle proprietà Tecnowind per capire l’evoluzione della trattiva con il Fondo di investimento interessato a rilevarne la proprietà e sia nei confronti delle banche per far in modo di avere liquidità per garantire le commesse in mano all’azienda. Il Prefetto, invece, aveva assicurato che si sarebbe fatto portavoce nei confronti del Mise sempre per quel che riguarda la trattativa di vendita della proprietà. E, poi, nei confronti del ministero dell’Interno per far presente l’esasperazione dei lavoratori e il rischio ordine pubblico che ne potrebbe derivare a seguito di una possibile nuova ecatombe occupazionale per Fabriano e il comprensorio. Stiamo sollecitando – conferma Pullini – per capire se ci sono novità».
Altrimenti, «non possiamo escludere che se non dovessero arrivare risposte, sarà di nuovo mobilitazione. Speriamo di avere le idee più chiare mercoledì prossimo, 29 marzo, visto che è stato nuovamente calendarizzato un incontro con il CdA della Tecnowind per capire le strategie legate al futuro della proprietà in seguito alla trattativa con il Fondo di investimento. Subito dopo faremo le assemblee con i lavoratori e si deciderà il comportamento da seguire».

Ti potrebbero interessare