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Via la clausola contestata, il Bar del Duomo di Ancona verso la rinascita. Il titolare: «La fine di un incubo»

Un'odissea lunga 8 anni, tra interruzioni e ripartenze del cantiere per la ristrutturazione. Ma adesso il Bar del Duomo può brindare alla rinascita. Si sblocca l'ultimo impasse

Ex bar del Duomo ad Ancona

ANCONA- Il Bar del Duomo verso la riapertura. Sbloccato l’ultimo impasse che aveva congelato il cantiere per la ristrutturazione dello storico bar del capoluogo, non resta che riorganizzare i lavori e portare a termine l’opera. E’ la fine di un incubo lungo 8 anni per l’ìimprenditore Antonio Ambrosio, noto ristoratore di Ancona e titolare de Il Giardino. «Una bella notizia – commenta – non ci speravo più».

Il contratto

Ad aver messo in pericolo nuovamente la riapertura del locale è stato il contratto di concessione redatto dagli uffici comunali. Infatti in un punto del documento si esplicitava che il Comune sarebbe potuto ritornare in possesso dell’immobile in qualsiasi momento. Un fulmine a ciel sereno per Ambrosio, che dopo aver letto la clausola incriminata ha lasciato cadere la penna dalle mani. «Io non firmo» avrebbe detto. «Dopo i soldi spesi già negli anni scorsi per tutte le volte che il cantiere è partito e poi è stato bloccato – spiega Ambrosio – e quelli che investirò per la nuova struttura, in un qualsiasi momento il Comune può cacciarmi? Non esiste». Era ottobre. E dopo l’ennesimo stop, il ristoratore, ormai scoraggiato, opta per il liberi tutti: impresa edile, operai, fornitori. Se ne riparlerà quando si saranno sistemate le cose. Ma inaspettatamente la burocrazia comunale ha velocizzato le pratiche, e il contratto è tornato, revisionato e corretto, sulla scrivania del legale della Bar Duomo Srl, società che fa capo ad Ambrosio e con cui gestirà il locale. «Sono veramente contento – commenta il titolare – almeno mi faranno passare un bel Natale». Impossibile, però, prevedere quale sarà la road map per la riapertura ufficiale. «Facciamo passare le feste, sono già parecchio impegnato col ristorante – dice Ambrosio – ne riparleremo ad anno nuovo». Nelle previsioni dell’imprenditore l’inaugurazione sarebbe dovuta essere tra primavera ed estate 2022. Ma con quest’ulteriore slittamento, è facile immaginare che il termine dei lavori potrà essere fissato tra fine estate ed autunno prossimo. Sempre che, invece, il cantiere non riparta immediatamente ad inizio anno e non proceda a velocità sostenuta. 

I precedenti

La rinascita del Bar del Duomo somiglia più ad un’odissea iniziata otto anni fa. Nel 2013 Amrbosio subentra alla vecchia società che gestiva il locale. Ma ancora prima di dare il via ai lavori di ristrutturazione arriva la prima bega: il diniego da parte della Provincia di una sanatoria per una veranda che stava lì da almeno 30 anni. Poi, quando finalmente la veranda viene demolita e possono iniziare i lavori nel maggio del 2016, ecco che durante i sondaggi richiesti dalla Soprintendenza affiorano dal terreno tre diverse pavimentazioni originali in cotto e frammenti di parti murarie della chiesa sorta sul colle del Guasco nel XIII secolo. Tutto fermo, ovviamente, con la Soprintendenza che mette i paletti: per riaprire occorre traslare in un’area attigua la costruzione del locale bar-ristorante. Così Ambrosio corre ai ripari una seconda volta. Cambia il progetto iniziale e fa prevedere due locali separati, con altrettanti accessi. Quello attiguo al locale sarà deputato a preservare i resti della chiesa e resi fruibili al pubblico. Progetto accettato. Ma a questo punto l’imprenditore chiede una concessione di 25 anni per rientrare delle spese lievitate vertiginosamente, contro i 12 previsti dal bando iniziale. Un’altra attesa che finalmente sembra concludersi a luglio, quando la giunta comunale ha accettato le condizioni di Ambrosio. Ma quando arriva il contratto per la concessione, arriva anche la sorpresa: la clausola secondo la quale il Comune sarebbe potuto tornare in possesso dell’immobile in qualsiasi momento. Finalmente l’incubo è finito. E adesso non resta che aspettare il brindisi inaugurale.

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