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Vertenza Elica, intesa di massima raggiunta fra azienda e sindacati

A seguito della maratona di ieri, 14 settembre, l'azienda e le parti sociali sono arrivate a un punto di caduta positivo. L'accordo potrebbe essere sottoscritto già nella giornata di mercoledì 20 settembre e poi sottoposto al voto dei lavoratori

Sede uffici di Elica a Fabriano

FABRIANO – Intesa di massima sui principi dell’accordo trovata fra Elica e sindacati. La riunione fiume ha, quindi, dato i frutti sperati.

Come anticipato questa mattina, la maratona che si è svolta ieri, 14 settembre, nella sede di Confindustria di Ancona e durata oltre 12 ore, è stata complessa e inedita «anche dovuta al fatto che per la prima volta ci si trova, nel Paese, in una fase in cui alcune aziende stanno finendo gli ammortizzatori sociali», evidenziano in modo unitario di sindacati e le rsu aziendali.

Una trattativa in cui non sono mancati momenti di tensioni, ma sempre all’insegna del grande senso di consapevolezza e responsabilità.

Alla fine della giornata le organizzazioni sindacali e la delegazione aziendale hanno raggiunto un’intesa di massima su tutti i temi che saranno presenti nell’accordo sindacale a cominciare dal salario, passando per l’orario e tutti gli aspetti normativi.

Nella giornata di mercoledì 20 settembre le parti hanno riconvocato il tavolo per la stesura definitiva dell’ipotesi di accordo e la definizione degli aspetti tecnici di applicazione, successivamente verrà presentato alle lavoratrici e i lavoratori per essere sottoposto al voto degli stessi.

«La trattativa non è ancora finita perché, in un accordo così importante, in un momento così particolare, in un gruppo di grande rilievo come Elica, anche il minimo dettaglio può fare la differenza», la conclusione dei rappresentanti delle parti sociali al termine del coordinamento sindacale che si è svolto per l’intera mattina di oggi, 15 settembre.

Resta, dunque, alta la guardia in attesa delle possibili e auspicate firme sull’accordo che sembra essere a portata di mano.

Anche dal punto di vista dei risvolti occupazionali, dagli iniziali e paventati 164 esuberi, si dovrebbe essere scesi in modo significativo. Così come per l’utilizzo dei vari ammortizzatori sociali e della riduzione dell’orario di lavoro. Scongiurando il rischio di un’apertura della procedura di mobilità.

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