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Vertenza Caterpillar, il giudice rinvia e ammette quattro testimoni

L’udienza davanti al giudice del lavoro slitta al 18 febbraio. Il legale della Fiom: «Puntiamo a far annullare la procedura per aprire trattative e salvare i posti di lavoro»

L’avvocato Franco Focareta della Fiom con Tiziano Beldomenico e una rappresentanza dei lavoratori della Caterpillar in tribunale

ANCONA – Forse c’è ancora uno spiraglio per salvare gli oltre 200 posti di lavoro dello stabilimento Caterpillar. Il giudice della sezione lavoro del tribunale di Ancona, Tania De Antoniis, ha ammesso oggi l’audizione di due testimoni chiesti dalla Fiom Cgil, dopo la denuncia per comportamento antisindacale da parte dell’azienda perché non ha anticipato nelle riunioni specifiche lo stato di difficoltà vissuto e l’intenzione di procedere con la mobilità ed infine il licenziamento per chiusura dello stabilimento jesino. Per questo ha aggiornato l’udienza al 18 febbraio.  

«Riteniamo che prima di discutere il merito della denuncia – ha spiegato l’avvocato Franco Focareta, legale Fiom – sia necessario ascoltare due informatori che possano riferire i contenuti delle riunioni che si facevano semestralmente in azienda proprio con i rappresentanti dei lavoratori. Sono delegati che individueremo e che partecipavano agli incontri mensili. Questo per dimostrare che fino al 10 novembre, un mese prima che Caterpillar annunciasse i licenziamenti, non c’erano i sentori di una annunciata mobilità. Sindacati e lavoratori hanno portato Caterpillar davanti al giudice non per contestare la libertà di una azienda “di decidere di chiudere – ha detto Focareta – ma perché nel nostro ordinamento sono previsti organi informazioni preventivi. Caterpillar ha violato questo, a novembre si discuteva, nelle riunioni sindacali, di aumenti di volumi produttivi e di stabilizzare gli interinali, quindi di nuove assunzioni e aumento di organico. Un mese dopo hanno detto che chiudevano? Non può essere stata una decisione istantanea ma maturata già da mesi ma non condivisa nei tavoli alle riunioni». Così la vertenza di Fiom, Fim Cisl e Uilm Uil mira ad annullare la procedura e a ripartire da capo, cercando soluzioni per non perdere sito e lavoratori.

L’uscita dall’udienza con il giudice del lavoro

 Anche la controparte, che questa mattina si è presentata con quattro avvocati più il direttore del sito jesino, potrà indicare due testimoni da sentire. Il 18 febbraio non si arriverà subito ad una sentenza. Si discuterà poi è probabile che il giudice si riservi per la decisone su cui si attenderà una risposta però entro il 23 febbraio, termine dato dall’azienda per far partire i licenziamenti.

Tiziano Beldomenico, Fiom Cgil, ad udienza finita oggi ha detto: «Puntiamo a far sì che sia azzerata la procedura di mobilità per discutere serenamente il futuro dei lavoratori e stabilimento che oggi conta cento anni di presenza sul territorio».

Il commento del segretario regionale Fiom Cgil, Tiziano Beldomenico, al termine dell’udienza

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