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Vaccino ai turisti? Per Acquaroli «si può fare. Ma serve filiera tra Ministero e Regioni»

Il governatore, sentito riguardo la possibilità di ricevere il vaccino mentre si è in vacanza, ha sottolineato la necessità di una decisione e livello centrale. Tuttavia non ha escluso la possibilità

Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche

ANCONA – «Credo che si possa fare», esordisce così il governatore Francesco Acquaroli sull’ipotesi di somministrare il vaccino anche ai turisti che si recano in vacanza nelle Marche. Un tema che sta dividendo le Regioni. Con l’avanzare della campagna vaccinale e l’avvio della stagione estiva si pone la questione dei richiami, molti dei quali coincideranno proprio con il periodo delle ferie.

Un tema non di poco conto, visto che la seconda dose del vaccino deve essere somministrata nella giusta tempistica, per garantire una corretta ed efficacie immunizzazione, e allo stesso tempo con la pandemia che ha messo a dura prova il settore economico, incluso quello legato al turismo, bisognerà cercare di consentire il flusso dei vacanzieri.

Il commissario straordinario Figliuolo ha chiesto di organizzare le proprie ferie in base alla data della somministrazione, intanto però molte Regioni si stanno muovendo autonomamente, alcune anche stipulando tra loro degli accordi, tuttavia tra i presidenti di Regione c’è chi chiede al governo una decisione nazionale.

A pesare sul piatto della bilancia sono anche le diverse tipologie di vaccino in circolazione: il siero Astrazeneca può essere somministrato con un intervallo tra le 4 e le 12 settimane tra la prima e la seconda dose, mentre i vaccini ad mRna, ovvero Pfizer e Moderna, può essere somministrato fino a 42 giorni, dopo che ne è stato esteso il tempo di inoculazione del richiamo.

«La vaccinazione è un elemento molto importante per mettere in sicurezza la popolazione e non si può interrompere, né può condizionare la vita di ognuno – ha detto Acquaroli -, ma per somministrare il vaccino anche a chi viene in vacanza da noi occorre una grande organizzazione».

Il governatore, sottolineando la necessità di una decisione in capo al governo centrale, parla dell’opportunità di istituire «una filiera verticale e orizzontale» tra il ministero e tutte le Regioni: «Se un marchigiano fa la prima dose e il richiamo lo deve fare in vacanza è chiaro che dobbiamo mettere in grado anche la Regione e il territorio che dovrà inoculare il vaccino di avere la disponibilità».

Il presidente della Regione Marche fa infatti notare che «una Regione ospitante non può togliere il vaccino ai suoi cittadini», ma «al netto di questo credo che si possa fare». Acquaroli sottolinea che le Marche sono in prima linea nelle somministrazioni: «Stiamo procedendo bene e ringrazio tutti quelli che stanno lavorando nell’ambito della vaccinazione» afferma, aggiungendo che «essere tra i primi» nella classifica delle Regioni italiane, «non significa essere primi, ma essere efficienti e questo ci deve inorgoglire».

LE ALTRE REGIONI

Piemonte e Liguria si sono accordate per l’interscambio dell’agenda vaccinale così da garantire il richiamo in vacanza, ma l’intesa dovrà essere avvallata dal commissario Figliuolo. Il Veneto ha manifestato l’intenzione di impiegare le settimane centrali di agosto per vaccinare non solo i turisti, ma anche gli operatori del settore, sfruttando l’unica somministrazione offerta dal siero J&J. La Lombardia ha già messo in chiaro, invece, che per la seconda dose i lombardi dovranno rientrare “a casa”. Il Lazio offre la possibilità di modificare la data dell’appuntamento per la prima somministrazione, in modo da non far coincidere il richiamo con il periodo delle ferie.

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