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Vaccini, Mercante (Anaao Assomed Marche): «C’è una legge e va rispettata»

Il segretario regionale del maggior sindacato di medici e dirigenti sanitari difende a spada tratta «una delle più grandi conquiste della Medicina», facendo il punto sulle problematiche del settore

Oriano Mercante di Anaao Assomed Marche

ANCONA –  «I vaccini sono una delle più grandi conquiste della Medicina e hanno salvato milioni e milioni di vite. Sicuramente tutto è perfettibile, ma sentire blaterare e divulgare così tante scemenze come si è fatto negli ultimi tempi su questo argomento è una cosa veramente priva di senso». Oriano Mercante, segretario regionale di Anaao Assomed Marche, principale sigla sindacale in regione di medici e dirigenti sanitari (oltre 600 iscritti), difende la normativa in vigore riguardante la vaccinazione obbligatoria, che il governo ha annunciato di voler modificare in termini di flessibilità. Ma l’intervista rilasciata a CentroPagina è anche l’occasione per fare il punto su problematiche e prospettive del settore.

Mercante, in quale contesto operate e quali sono le principali criticità nelle Marche?
«Nelle Marche le priorità sono la stabilizzazione del personale precario, le nuove assunzioni ed il rapporto con il privato. In termini di personale assunto è stato avviato nelle Marche un percorso positivo che occorre continuare soprattutto se il Governo Conte confermerà l’applicazione della quota 100 per il pensionamento, che porterà anche nella sanità marchigiana all’uscita di molto personale. I 3.800 assunti dal 2015 hanno messo un freno al problema ma non hanno colmato il gap. A questo si aggiunga la necessità di concludere l’iter di stabilizzazione dei precari, almeno 600 operatori. Tra gli altri temi caldi c’è quello del rapporto con la sanità privata. Noi siamo per una sanità pubblica, universale e solidale ed abbiamo proposto alla giunta regionale di applicare anche nelle Marche il modello sperimentato con successo in Toscana, che sta ottenendo buoni risultati attraverso un meccanismo incentivante per i dipendenti pubblici che consenta agli stessi di lavorare oltre l’orario destinando le stesse risorse che sono oggi assegnate ai privati. Ricordiamo sempre che esiste una differenza di mandato tra pubblico e privato».

Vale a dire?
«Mentre per il privato il mandato principale è, legittimamente, fare profitto, per il pubblico è offrire un servizio. I recenti fatti di Genova dimostrano che chi ha come mandato di fare il profitto non sempre risponde alle necessità dei cittadini. Pertanto la sanità privata non può che essere residuale e complementare al servizio pubblico. Solo così si giungerà all’abbattimento delle liste d’attesa e si offrirà un servizio ai cittadini sempre più all’altezza delle aspettative».

Cosa vorrebbe trovare nel nuovo contratto?
«Da troppo tempo stiamo aspettando un riconoscimento che andrebbe a premiare l’impegno dell’intera categoria che lavora ben oltre l’orario di lavoro retribuito con spirito di servizio e di volontariato. Vanno definiti con precisione i carichi di lavoro: non si può continuare come ora a chiedere sempre di più al personale senza che vi sia un riferimento di legge che parametri i carichi di lavoro. In questo senso la riforma regionale dei manuali di autorizzazione e accreditamento non ci soddisfa affatto».

Oriano Mercante

Quali sono le problematiche più attuali?
«Come ogni estate torna il problema del sovraffollamento nei pronto soccorso nelle settimane più calde. Le alte temperature e l’afa acuiscono patologie pregresse nei soggetti deboli, soprattutto anziani, costringendo molti altri a rivolgersi alle stesse strutture di primo soccorso. Noi rigettiamo il concetto di emergenza ed abbiamo sempre chiesto che vi sia una integrazione del personale usando magari gli interinali per i mesi estivi invece di ridurre o chiudere i reparti per mancanza di personale. Non si può parlare di emergenza perché il fenomeno è prevedibile e tutti gli anni si ripresenta puntualmente. Se vogliamo si può solo parlare di emergenza della programmazione delle aziende sanitarie in quanto essa è inefficace e crea quelle criticità che poi si ripercuotono da una parte sull’assistenza all’utenza e, dall’altra sulla prestazione e sul rendimento degli operatori sanitari.

Cosa chiedete alla politica?
«Oltre alla questione del contratto, aggiungo altri due concetti che ci stanno molto a cuore e di strettissima attualità che sono la conciliazione famiglia-lavoro e le condizioni di lavoro accettabili per i lavoratori più anziani. Su entrambi i temi, come Anaao Assomed Marche, ci stiamo battendo da anni. In previsioni delle elezioni del 4 marzo abbiamo realizzato un road-show in 5 tappe su tutto il territorio regionale per incontrare i candidati e confrontarci sui temi più caldi e per tenere viva l’attenzione su queste questioni. Per quanto concerne la giunta regionale gradiremmo la presentazione di un Piano Sanitario Regionale che, al di là degli enunciati generici, sia realmente una road map che indirizzi le scelte gestionali sanitarie».

Anaao Assomed Marche è favorevole alla vaccinazione obbligatoria?
«Noi siamo per il rispetto delle regole. C’è una legge e va rispettata. Siamo uomini e donne di scienza e crediamo molto nella ricerca e nei benefici che apporta all’umanità. Si è detto e scritto fin troppo su questo tema, spesso a sproposito, e questo non ha arricchito il dibattito ma semmai lo ha impoverito di contenuti. I vaccini sono una delle più grandi conquiste della Medicina e hanno salvato milioni e milioni di vite. Sicuramente tutto è perfettibile, ma sentire blaterare e divulgare così tante scemenze come si è fatto negli ultimi tempi su questo argomento è una cosa veramente priva di senso».

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