Ancona-Osimo

Uscita porto, è polemica

Rubini (Sel-Abc): «La giunta e il Pd dopo essere stati per anni complici di una proposta infrastrutturale folle, oggi propongono un'ipotesi di uscita a Nord vecchia e impattante»

Francesco Rubini, capogruppo Sel - Ancona Bene Comune

ANCONA – «La sonora bocciatura da parte del Ministero del progetto di Uscita a Ovest – dichiara il consigliere Francesco Rubini (Sel – Ancona Bene Comune) – sostenuto a spada tratta dal Pd, dalla giunta Mancinelli e da tutti i grandi poteri di questa città, risuona ancora forte e chiara. Questa città ogni tot di anni rivive lo stesso tragico film fatto di annunci, scarica barili e fantomatici progetti uno più insostenibile dell’altro».

Che prosegue: «Una rappresentazione plastica di questa drammatica situazione, l’ennesima, si è avuta ieri, lunedì 16 gennaio, durante la terza commissione consiliare, all’interno della quale il sindaco, la giunta e la maggioranza Pd, dopo aver vergognosamente evitato di assumersi una qualsivoglia responsabilità sulla bocciatura del progetto di Uscita Ovest, opera fin dall’inizio oggettivamente insostenibile da tutti i punti di vista, hanno, con incredibile tranquillità, proposto una nuova ed ennesima illogica soluzione per lo storico problema cittadino dell’uscita dal porto del traffico pesante.

Mescolando tra loro alcune proposte di vecchia data, intenderebbero raddoppiare la statale Flaminia dalla Zipa verso Nord tramite la riprofilatura della linea ferroviaria e una massiccia opera di interramento, bucare nel bel mezzo della zona in frana sotto il quartiere di Torrette per realizzare due lunghe gallerie per poi collegare il tutto alla variante nord sud con due viadotti in zona Ospedale regionale.

Tale soluzione rende innanzitutto illogica ogni prospettiva progettuale sul lungomare nord tanto sbandierato dall’assessore Simonella che di fatto, situandosi al fianco di una strada a 4 corsie camionabile che appesantirebbe notevolmente il traffico sulla costa, diventerebbe impossibile da pedonalizzare e turisticamente impresentabile (immaginate un continuo via ai di tir parallelo al lungo mare di Senigallia).

Si persevera poi nella pericolosa scelta di bucare l’area in frana tra Torrette e Posatora mettendo a rischio un lembo di territorio, dal punto di vista geologico, sempre potenzialmente in movimento e infine si andrebbero a realizzare due grandi viadotti a pochi passi dall’ospedale regionale in una zona molto vicina a decine di case e già ampiamente stressata dal traffico e dallo smog.

Eppure le soluzioni alternative esisterebbero e in molti in questa città hanno provato a proporle in questo interminabile dibattito che inchioda la città all’anno zero di uno sviluppo moderno e sostenibile.

Il nostro impegno rimane dunque certamente quello, come è già accaduto fino ad oggi, di impedire l’ennesima soluzione sbagliata per il futuro della nostra città, ma anche e soprattutto quello di consegnare al dibattito una proposta alternativa per la risoluzione dell’uscita del traffico pesante dal porto dorico: lo faremo nelle prossime settimane coinvolgendo professionalità, associazioni, liberi cittadini non intenzionati ad arrendersi alla continua riproposizione dello stesso tragico film. Il porto, i quartieri di Torrette e Posatora, la città tutta meritano di poter guardare al futuro».

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