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Urbino, allevatore finisce in manette per riciclaggio

L'uomo è stato arrestato dai carabinieri forestali nell’ambito di una vasta indagine della Procura della Repubblica di Trento. Aveva acquistato uccelli da richiamo catturati illegalmente

URBINO – Un noto allevatore di uccelli di Urbino è finito in manette con l’accusa di riciclaggio. Ad arrestarlo sono stati i carabinieri forestali del Nucleo Cites di Ancona con il supporto dei colleghi delle Stazioni di Fiastra e Urbino su delega del Gip di Trento. L’uomo infatti aveva acquistato nel nord Italia uccelli da richiamo catturati illegalmente per poi immetterli sul mercato dopo averli regolarizzati dichiarando il falso, ovvero che i volatili erano nati nel suo allevamento.

Durante le perquisizioni, i militari Forestali hanno rinvenuto numerosi anelli deformati o tagliati, oltre a tre pinze utilizzate per stringere gli anelli contraffatti intorno alle zampe dei volatili. I carabinieri hanno proceduto al sequestro di 390 uccelli da richiamo per un valore complessivo di circa 70mila euro.

La misura cautelare rientra nell’ambito di una vasta indagine della Procura della Repubblica di Trento, che nei giorni scorsi è sfociata nell’arresto di 18 persone, con 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere, e oltre 50 persone indagate.

Le perquisizioni sono scattate non solo nelle Marche, ma anche in altre regioni, fra le quali Trentino, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Toscana con oltre 250 uomini coinvolti.

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