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Università di Macerata, tassi di occupazione superiori alla media nazionale

Secondo un'indagine AlmaLaurea chi studia lingue, lettere, materie socio-politiche, giuridiche o legate al mondo dell’insegnamento nell'ateneo trova, in media. lavoro più facilmente rispetto ai propri colleghi provenienti da altre realtà

MACERATA – Chi studia lingue, lettere, materie socio-politiche, giuridiche o legate al mondo dell’insegnamento nel capoluogo maceratese trova in media lavoro più facilmente rispetto ai propri colleghi di altri atenei. A cinque anni dal conseguimento del titolo, infatti, il tasso di occupazione dei laureati magistrali è pari all’84,2% con quote superiori rispetto alla media nazionale per i principali gruppi disciplinari dell’ateneo. E ancora: i laureati Unimc nel gruppo dell’insegnamento sono occupati al 95% contro la media dell’82%, quelli in lingue all’87% rispetto all’86% o quelli in materie giuridiche al 81% contro la media del 77%. Questo quanto emerge dall’ultimo Rapporto sul Profilo e sulla Condizione occupazionale elaborato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea. Le indagini hanno coinvolto i laureati di 74 università e hanno riguardato oltre 630 mila laureati di primo e secondo livello contattati a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

La ricerca evidenzia anche il gradimento da parte degli studenti: 90 laureati su 100 sono complessivamente soddisfatti del proprio percorso di studi e del rapporto con i docenti, ritendo adeguato il carico di studi per l’89%.

I risultati confermano ancora una volta anche la propensione all’internazionalizzazione dell’ateneo. La quota di laureati di cittadinanza estera è pari 6,4% tra i magistrali biennali contro una media nazionale del 4,6%, mentre il 14% dei laureati Unimc ha compiuto un’esperienza di studio all’estero contro una media dell’11%.

Unimc svetta nel panorama nazionale anche per le esperienze lavorative durante gli studi. Il 77% dei suoi laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal corso di studi, una quota nettamente superiore rispetto alla media del 58%, e il 72% ha svolto un’attività lavorativa. Sono dati importanti, perché, come mostra AlmaLaurea, fare un’esperienza di studio all’estero con un programma europeo o svolgere un tirocinio curriculare o avere lavorato durante gli studi, a parità di condizioni, aumenta le chance di trovare un lavoro ad un anno dalla conclusione degli studi.

«Questi dati – commenta il rettore Francesco Adornato – confermano la qualità della nostra offerta formativa, che presenta corsi di laurea in inglese o con percorsi internazionali. A corredo, mettiamo in campo attività ormai consolidate, come i laboratori sull’autoimprenditorialità, le borse di studio all’estero, le certificazioni linguistiche, l’organizzazione di incontri con manager e professionisti di impresa e di tirocini curriculari. Ma stiamo lavorando per dare una nuova e forte spinta positiva per lo sviluppo di ulteriori servizi, che possano ridurre ulteriormente i tempi di ingresso nel mercato del lavoro dei nostri laureati e rafforzare, con nuove competenze, il loro profilo professionale».

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