Economia

Ultramar Caffè, fatturato in crescita (+40%) e progetti ambizioni per il 2023

L'azienda di Fano punta a realizzare mezzo miliardo di capsule di caffè e ad aprire nuovi mercati nel Sud America, in Usa, India e Medio Oriente

A Sanremo si berrà il caffè di un'azienda di Fano
l'amministratore delegato di Ultramar Caffè Srl, Alessandro Nava, e il direttore commerciale Mattia Tarsi

Buone performance di bilancio per la Ultramar Caffè Srl, l’azienda di Fano in questi giorni partner di Casa Sanremo 2023, con il suo brand di prodotto Must Espresso Italiano.

L’impresa marchigiana, nata nel 2015 e specializzata nel confezionamento di capsule a barriera con caffè e derivati, ha chiuso il 2022 con un fatturato complessivo di 20 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto al 2021. I ricavi arrivano per il 30% dall’Italia, 40% dall’Europa e 30% resto del mondo, la produzione ad oggi è di oltre 200 milioni di capsule di caffè e punta ad arrivare a mezzo miliardo per il 2024.

«Il 2022 è stato un anno di svolta, in quanto abbiamo aggiunto nuove linee di capsule orientate alla sostenibilità. Se abbiamo registrato una crescita esponenziale, il motivo è da ricercarsi nell’armonia tra investimenti e settore commerciale. Abbiamo la fortuna che ogni intuizione o ciascuna idea per anticipare il mercato o la concorrenza è sempre stata sostenuta dagli azionisti. Questa sintonia è stata il nostro valore aggiunto che ha permesso di creare i presupposti per uno sviluppo sostenibile e organico». Questo il commento dell’amministratore delegato Alessandro Nava.

Ambiziosi i progetti per il 2023. «Ad aprile – continua l’Ad – installeremo 700 pannelli solari e predisporremo un nuovo catalizzatore per abbattere le emissioni di C02. Particolare attenzione la rivolgeremo alla digitalizzazione per rispondere alle logiche dell’Industria 4.0. Lavorando con la G.D.O applicheremo il modello ERP (Enterprise Resource Planning) che renderà ancora più efficiente la catena di produzione con la possibilità di conoscere dove si trova in qualsiasi momento ogni prodotto nella catena, affinché si migliori la produttività e si evitino gli sprechi. A oggi contiamo più di 70 dipendenti che sono determinanti nell’assicurare un valore aggiunto».

«Siamo sempre stati agili e intuitivi nell’anticipare il mercato – aggiunge il direttore commerciale Mattia Tarsi – Quando nessuno lo faceva, abbiamo lanciato la capsula compatibile a barriera nel 2015 (senza flowpack), successivamente abbiamo iniziato a confezionare capsule in materiali compostabili e nel 2020 siamo stati tra i primi a confezionare  capsule in alluminio riciclato. Siamo orgogliosi infine, di aver anticipato il mercato nel 2021,  iniziando a confezionare capsule Home Compostabili della società Biocaps, materiali molto innovativi Biobased 100% e Climate Neutral, che sostengono la crescente domanda di packaging sostenibile da parte dei consumatori».

La Ultramar Caffè punta, nel prossimo triennio, ad aprirsi a nuove aree. Spiega Tarsi: «Centrale sarà il Sud America che, nonostante sia la patria del caffè verde, non ha ancora pienamente sviluppato la nostra tecnologia nel confezionamento di capsule. Particolare attenzione la rivolgeremo al Medio Oriente, agli Stati Uniti d’America e all’India. L’obiettivo non sarà solo quello di rafforzare la nostra attività commerciale, ma all’interno del nostro piano di espansione c’è la volontà di stringere joint venture al fine di realizzare dei poli produttivi dove inserire i nostri macchinari per essere più vicini, in accordo con i nostri partner, ai nostri clienti. Questa formula ci consente di abbattere i costi legati alla burocrazia e al trasporto. Questa visione è collegata alla ferma volontà di continuare a sostenere la crescita della nostra area produttiva principale che rimane quella di Fano».

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