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Uil Marche, oltre 18mila infortuni sul lavoro e 47 morti da inizio pandemia: «La crisi non può far venire meno diritti e tutele»

Il messaggio del sindacato in vista della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro. Le campionesse marchigiane testimonial della campagna di sensibilizzazione Zero Morti

Il capitano del Città di Falconara Sofia Luciani

ANCONA – Oltre 18mila infortuni sul lavoro nelle Marche dall’inizio della pandemia. Più di 4mila dovuti proprio al Covid. Ben 2782 solo dall’inizio dell’anno. Anno iniziato nel peggiore dei modi con l’incidente mortale avvenuto alla stazione di Jesi e con il decesso in ospedale di un operaio dei cantieri Quadrilatero contagiato dal virus. Sono i dati Inail riportati dalla Uil Marche, che impongono una seria riflessione in vista della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro di domani (mercoledì 28 aprile).

«Dall’inizio della pandemia, solo per il Covid abbiamo avuto oltre 4000 lavoratori contagiati con 16 decessi – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche –. Lo scorso anno, nonostante tre mesi di lockdown, si è registrato un 39% di morti in più nei luoghi di lavoro. La crisi e la carenza di lavoro non può far venire meno i diritti e le tutele: chi va al lavoro deve poter tornare a casa dai propri cari».

In questo senso la Uil Marche si è impegnata in prima linea campagna nazionale Zero Morti sul Lavoro nata sotto il segno dell’OK per sostenere una battaglia di civiltà: la sicurezza sul lavoro, appunto. Nella nostra regione hanno accettato di aderire come testimonial le donne dello sport marchigiano come Sofia Luciani, Angelica Dibiase, Erika Ferrara, giocatrici del Città di Falconara, fresche vincitrici della Coppa Italia di calcio a 5 femminile, insieme al loro allenatore Massimiliano Neri e Isabella di Iulio, pallavolista di A1 (oggi Perugia) con un passato tra Pesaro, Loreto e Falconara.

A livello nazionale invece hanno preso parte i personaggi dello spettacolo come Ambra Angiolini e Stefano De Martino o del calcio come Ciro Immobile, Marco Parolo, Beppe Signori e il mister Alberto Zaccheroni. «Un grazie sentito a tutte loro per la sensibilità verso un tema fondamentale che per la Uil è la lotta della vita, è la battaglia per la civiltà del lavoro», la chiusura di Mazzucchelli.

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