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Ubi-Nuova Banca Marche, trattative serrate sui tagli

Resterà aperto per tutta l'estate il tavolo di confronto tra sindacati e Gruppo Ubi per l'aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020 comprensivo della fusione per incorporazione di Nuova Banca Marche. Primi dettagli: Ubi prevede un intervento su 130 sportelli Nbm con 55 chiusure entro il 2017

Ubi Banca
Ubi Banca di Fontedamo a Jesi

Resterà aperto per tutta l’estate il tavolo di confronto tra sindacati e Gruppo Ubi per l’aggiornamento del Piano Industriale 2019/2020 comprensivo della fusione per incorporazione di Nuova Banca Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio, Nuova Cassa di Risparmio di Chieti, e delle società da esse controllate tra cui Cassa di Risparmio di Loreto e Banca Federico del Vecchio.

La procedura di riorganizzazione, con la riduzione dei costi operativi di tutto il gruppo (e sforbiciate agli sportelli e al personale) si è aperta ufficialmente il 15 giugno scorso, dando il via agli incontri tra sindacati e management Ubi, a Bergamo per due giorni ogni settimana. Incontri serrati che proseguiranno fino alla prima settimana di agosto, e che riprenderanno dopo le ferie, a settembre, per chiudersi quando scatterà la prima incorporazione nel gruppo di credito bergamasco (Nuova Banca Marche entro circa metà ottobre).

Fino al 6 luglio scorso, le notizie ufficiali trasmesse dai coordinamenti dei sindacati del gruppo Ubi (Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub, Ugl, Uilca-Uil, Unisin) lamentavano incontri puramente interlocutori, in cui «l’azienda non ha fornito gli elementi che risultano assolutamente necessari alle OO.SS. per avviare una trattativa consapevole circa le ricadute sul personale. Allo stesso tempo ha confermato la necessità di voler ridurre il personale di 1.318 risorse (“teste” e non “FTE”, ossia costo equivalente), anche attraverso cessioni ed esternalizzazioni: numeri che si aggiungono alle uscite già previste per effetto dei prepensionamenti volontari. Questo intendimento aziendale è inaccettabile».

Dal tavolo di ieri (12 luglio), sempre a Bergamo, sarebbero emerse importanti novità: i primi dettagli relativi alla distribuzione degli sportelli di Nuova Banca Marche e all’organizzazione dei presidi territoriali. Lo ha riferito la Fabi in un nota ai propri iscritti. «Siamo stati informati – scrive il sindacato – di un intervento su 130 sportelli Nbm: 55 chiusure entro il 2017, 17 filiali Ubi verranno spostate fisicamente nei locali delle filiali Nbm e 58 sportelli diventeranno light. Per Carilo saranno 7 gli sportelli chiusi e 2 riqualificati light».

Si apprende inoltre che la Macro Area Territoriale (Mat) Marche Abruzzo, le cui funzioni potrebbero essere dislocate su più ambiti, occuperà dalle 95 alle 115 risorse; la Mat avrà classiche funzioni commerciali e creditizie ed è prevista la creazione di presidi territoriali funzionalmente dipendenti dalla Direzione generale di Bergamo e Brescia che si occuperanno di diversi ambiti tra cui Tesorerie, Ubi on line, Ubi help desk e credit risk management.

Secondo quanto riferito dal sindacato, le Direzioni Territoriali saranno 9 (Abruzzo nord, Ancona, Ascoli Piceno Fermo, Chieti, Jesi, Macerata est, Macerata ovest, Pesaro ed Urbino), ma l’azienda avrebbe espresso la propria disponibilità a spostare altri presidi operativi in zona. «Al momento – aggiunge Fabi agli inscritti – registriamo l’apertura  aziendale nel considerare la possibilità di esplorare tutte le opportunità per riuscire a portare il lavoro dove si trovano i lavoratori. Si tratta di una prima fase esplorativa. Vedremo nel proseguo della trattativa se alle buone intenzioni seguiranno fatti concreti».

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