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Turismo ed enogastronomia per rilanciare le Marche

Al Sol&Agrifood in scena al Vinitaly di Verona, il foodbrandmarche si presenta e scommette sul movimento turistico come leva per la redditività delle aziende

ANCONA – «La spesa media di chi fa turismo culturale è di 131 euro al giorno, di 125 euro al giorno per il turismo gastronomico e appena 89 euro per quello balneare. Dobbiamo fare una scelta, anche perché si calcola che nel 2030 nel mondo ci saranno 1,8 miliardi di arrivi internazionali e i dati di crescita sono molto forti. Le Marche devono intercettare questa domanda».

L’analisi e l’invito agli operatori enogastronomici, ieri mattina presenti a Sol&Agrifood di Verona al convegno “Turismo e territorio: possibili convergenze e nuove traiettorie evolutive per il Piceno”, sono del professor Gianluca Gregori, prorettore dell’Università Politecnica delle Marche e docente alla Luiss, che insiste sulle opportunità di una terra ricca di storia, cultura, tradizioni, vini e sapori. «Il valore aggiunto pro-capite legato al turismo è di 33 mila euro per la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige – specifica Gregori -. Cifre che a mano a mano che si scende lungo la Penisola, si abbassano. In Abruzzo il valore aggiunto è di 17mila euro, nelle Marche intorno ai 20-22mila euro».

Il turismo e l’enogastronomia possono essere le chiavi per rilanciare le Marche e la redditività dei produttori. L’obiettivo, ricorda Rolando Rosetti, presidente Piceno Promozione, azienda speciale della Camera di commercio di Ascoli Piceno, è quello di «rilanciare il turismo della regione, senza distinzione fra i territori».

«Entro due mesi l’operazione FoodBrandMarche sarà chiusa e, ritengo, con successo, dal momento che abbiamo superato le divisioni regionali – commenta Alberto Mazzoni, che del nuovo polo enogastronomico regionale è il direttore -. Possiamo considerare la partecipazione congiunta, seppure in due luoghi separati, perché partecipiamo a Vinitaly e a Sol&Agrifood qui a Verona, come una prima vittoria». In Europa e nel mondo, dove i prodotti artigianali marchigiani puntano a conquistare spazi di mercato crescenti, forti di una qualità riconosciuta, «andremo insieme, con il vino a fare da traino al cibo».

Rassicurazioni sul sostegno istituzionale sono arrivate da Fabio Cecconi, in rappresentanza dell’assessore all’Agricoltura e all’Alimentazione, Anna Casini, che della Regione Marche è anche vicepresidente. «Oggi c’è l’esigenza di dare maggiore risalto alla nostra regione e credo che le caratteristiche intrinseche per recuperare il gap ci siano tutte – dice Cecconi -. Faremo sintesi e ci faremo carico della nostra parte per sostenere un progetto vincente».

Gabriele Micozzi, docente di Marketing internazionale all’Università Politecnica delle Marche e alla Luiss, elogia l’iniziativa come ponte verso l’estero. «FoodBrandMarche è un progetto che genera un’opportunità per le aziende del territorio – commenta Micozzi -. L’esperienza positiva del vino marchigiano nel mondo per ha l’opportunità di replicarsi nella filiera dell’agroalimentari, sotto un’unica regia e un coordinamento di più produttori».

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