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Treno dalla Baviera a Rimini, l’Anci attacca: «Le Marche chiedano la fermata a Pesaro»

Per il vicepresidente dell'associazione dei Comuni Baldelli sarebbe «Un'occasione per far rinascere il turismo. Basta spot, servono fatti concreti»

Stazione di Pesaro

PESARO – Turisti dalla Baviera, ma il treno si ferma a Rimini. Così a incalzare un intervento per prolungare la tratta fino a Pesaro è Francesco Baldelli, vice presidente Anci.

«Un treno partirà ogni mattina alle 9.34 da Monaco di Baviera, in Germania, diretto in Emilia Romagna. Per tutta l’estate. E dove si fermerà? A Rimini, a 36 chilometri da Pesaro». Così interviene Francesco Baldelli, vicepresidente nazionale Anci, suggerendo interventi urgenti a sostegno del turismo pesarese e dell’intera regione.

«Ci sono Regioni che sanno fare promozione turistica e chi si limita invece a concedere qualche euro a qualche misera iniziativa e a risicate campagne pubblicitarie che, per quanto utili, non sono sufficienti. A Pesaro, in questo scorcio di inizio estate, solo la metà degli alberghi esistenti ha riaperto i battenti. Stando a quanto riferito dai giornali, infatti, 30 strutture su 60 sono rimaste chiuse. Le prenotazioni sono infatti poche per permettere una completa riapertura. A questo si aggiunge l’incertezza sulle trattative per riportare gruppi di turisti. Gli operatori del settore sono allo stremo e chiedono interventi urgenti. Interventi economici per limitare la perdita. Ma soprattutto interventi che li mettano nella condizione di lavorare».

Francesco Baldelli, vicepresidente Anci

Baldelli continua: «Per portare i turisti a Pesaro e in provincia non bastano gli spot e i video sui social che Regione e comune di Pesaro presentano come panacea di tutti i mali. Se i tedeschi – da sempre affezionati a Pesaro, Fano, Senigallia e allla Riviera del Conero – si dovranno fermare a Rimini, sarà difficile che bravura e simpatia di Dustin Hoffmann e Neri Marcorè possano, da sole, risollevare una stagione già compromessa.
Le Marche pagano la carenza di adeguati collegamenti stradali e la mancata programmazione di una regione disattenta. Andare o venire da Roma è un’impresa e il completamento della Quadrilatero ha addirittura dirottato nel sud delle Marche i flussi turistici che prima arrivavano nel nostro territorio dall’Umbria. Cerchiamo allora di potenziare i collegamenti ferroviari. La politica pesarese non è riuscita a farlo con Roma e la costa tirrenica per motivi strutturali? Proviamo con il nord. Siano gli stessi operatori turistici a chiedere alla Regione che si adoperi per far arrivare almeno fino a Pesaro il treno che ogni mattina parte da Monaco di Baviera per giungere a Rimini. Dovrebbe fare solo qualche chilometro in più».

Baldelli chiude: «Per gli albergatori pesaresi – continua Baldelli che è anche responsabile nazionale autonomie locali di FdI – sarebbe una boccata di ossigeno, lo strumento per reinserirsi nel mercato tedesco. Se la Lonely Planet ha inserito le Marche nella Best in Travel 2020, sul podio nella lista delle regioni che quest’anno meritano una visita, significa che non siamo da meno della Riviera romagnola, o, quantomeno, non dovremmo esserlo».

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