Attualità

Tre presidi dal sindaco

La scuola italiana non riesce a sostenere tutte le spese, per questo deve chiedere aiuto al Comune ed è quello che è successo a Osimo

OSIMO – Tre presidi in rivolta o meglio, tre presidi dal sindaco in Commissione per chiedere lumi su un fatto che pesa sulle tasche delle scuole e di conseguenza delle famiglie degli alunni che le frequentano.

I tre dirigenti scolastici degli altrettanti istituti comprensivi osimani si sono presentati compatti in commissione, con la preside Lidia Mangani del “Fratelli Trillini” a fare da portavoce anche per gli altri due, esponendo problemi cronici che da anni hanno con le varie amministrazioni comunali che si sono succedute. Secondo i tre dirigenti è dal lontano 1998 che il Comune di Osimo opera in maniera difforme alla legge. Le cifre sono importanti: per l’istituto “Fratelli Trillini” ad esempio nel 2015 le spese di funzionamento e telefoniche effettivamente sostenute sono state pari a circa 22mila euro a fronte di un contributo comunale complessivo di appena 11mila. Il testo unico della scuola, il d. lgs. 297/1994, afferma chiaramente che le spese telefoniche e le spese di funzionamento sono a carico del Comune.

Le scuole hanno chiesto quindi di rimediare così:

1 – ottenere un rimborso delle spese telefoniche almeno per l’anno scolastico 2015-2016;

2 – intestare al Comune tutte le utenze telefoniche a partire dal primo gennaio 2017;

3 – sottoscrivere una convenzione con il Comune in cui stilare e decidere il contributo sulla base di una rendicontazione delle spese di funzionamento effettivamente sostenute.

Il sindaco dovrebbe dare risposta a breve.

Come hanno fatto ad andare avanti per tutto questo tempo le scuole? La risposta la conoscono bene le famiglie osimane: con il contributo volontario dei genitori. Senza il senso di responsabilità delle famiglie che sono costrette a corrispondere il contributo, la scuola da sola sarebbe in grave difficoltà.

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