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Trasparenza e corruzione: ecco il piano triennale di Senigallia

L'atto per gli anni 2020-2022 è stato approvato una settimana prima delle elezioni e contiene una serie di indicazioni su come prevenire fenomeni corruttivi e rendere l'ente sempre più alla portata del cittadino

Il municipio del Comune di Senigallia visto da via Maierini
Il municipio di Senigallia visto da via Maierini

SENIGALLIA – Tra gli ultimi atti della seconda giunta Mangialardi c’è l’approvazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza (P.T.P.C.T.), relativo al triennio 2020-2022.

Si tratta di uno strumento di cui gli enti pubblici devono dotarsi obbligatoriamente per legge, dal 2012 (la n. 190, c.d. legge anticorruzione), in base agli obblighi derivanti dalla Convenzione ONU contro la corruzione del 31 ottobre 2003 (c.d. Convenzione di Merida) e dalla Convenzione penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa del 27 gennaio 1999 (Convenzione di Strasburgo). Senigallia l’ha approvato lo scorso 15 settembre 2020 con delibera n° 151.

Questo atto contiene le indicazioni per ridurre le opportunità che possano in qualche modo favorire i casi di corruzione e aumentare nello stesso tempo la capacità di scoprirli, nonché stabilire interventi organizzativi volti a prevenire il rischio corruzione e creare un collegamento tra corruzione – trasparenza – performance nell’ottica di una più ampia gestione del “rischio istituzionale”.

Nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), riferimento per le amministrazioni comunali italiane, si definisce la corruzione come “l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati” ma si amplia il concetto fino a coinvolgere la “maladministration”: quest’ultima è intesa come assunzione di decisioni (di assetto di interessi a conclusione di procedimenti, di determinazioni di fasi interne a singoli procedimenti, di gestione di risorse pubbliche) devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari.

A Senigallia il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e per la Trasparenza è stato pensato all’interno di un sistema integrato di strumenti ed attività per la prevenzione della corruzione, tra cui gli obblighi sulla trasparenza; il codice di comportamento; le regole sul conferimento di incarichi dirigenziali ed extra-istituzionali; il sistema dei controlli interni.

Non è dunque una iniziativa solitaria e abbandonata a se stessa – spiega nel testo della delibera la dirigente delle risorse umane Laura Filonzi – ma una revisione continua delle norme e regolamenti per perfezionare lo strumento e verificare al contempo il suo rispetto da parte dei ricoprenti ruoli pubblici.

Non solo azioni interne all’ente comunale. Tra gli obiettivi adottati dalla giunta senigalliese ci sono anche la partecipazione, trasparenza e comunicazione. Parole che in concreto significano una organizzazione al servizio del cittadino e delle imprese tramite il sito web comunale; la sensibilizzazione alla trasparenza e alla legalità; strumenti digitali sempre più implementati e integrati e iniziative come le giornate della trasparenza e azioni per la prevenzione di fenomeni corruttivi. Azioni dunque rivolte alla cittadinanza.

Se può esser considerata strategica la sempre maggiore digitalizzazione dei servizi e la creazione di un archivio dei documenti amministrativi facilmente consultabili dalla popolazione, come per esempio delibere di giunta e del consiglio comunale, determine dirigenziali, contratti e appalti per forniture e compravendite, è invece carente – e oggetto di molte critiche – la costituzione e attivazione dei centri civici che nel disegno iniziale avrebbero dovuto sostituire le circoscrizioni cittadine, così come la semplificazione in termini di burocrazia. Un passo indietro, qualcuno così l’ha interpretato, in termini di partecipazione, su cui la nuova giunta Olivetti dovrà intervenire.

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