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Tonucci nei panni del Cireneo

Circa 200 figuranti sono pronti alla tradizionale rappresentazione della "Morte del Giusto" a Loreto che quest'anno celebra quarant'anni dalla sua prima edizione

La morte del Giusto
La morte del Giusto

LORETO – Come da tradizione a vestire i panni del Cireneo sarà l’arcivescovo Delegato pontificio di Loreto, monsignor Giovanni Tonucci, pronto come tutti i loretani alla sacra rappresentazione della “Morte del Giusto” che quest’anno è arrivata alla 40esima edizione e si terrà il 14 aprile, Venerdì Santo, dalle 20.30.

Promossa dalla parrocchia di San Flaviano di Villa Musone coinvolgerà, assieme ai 200 figuranti, l’intera città di Loreto. La rappresentazione fedele ai testi sacri è realizzata per aiutare chi partecipa a condividere, attraverso la passione di Cristo, le sofferenze e i drammi dell’umanità contemporanea. A rendere testimonianza della propria fede quest’anno sarà la scrittrice Rita Coruzzi.

Iniziata quasi sottovoce nel 1978 all’interno della chiesa parrocchiale di Villa Musone con il processo davanti a Pilato e, nel cortile dell’oratorio, la crocefissione, di anno in anno è cresciuta proporzionalmente all’entusiasmo che la circonda. L’idea iniziale maturata nella fervida mente di padre Valentino Lanfranchi era mettere in scena la Passione e Morte di Cristo con l’inserimento di due elementi che aiutassero lo spettatore a essere immerso nel dramma: lo speaker e il coro alla maniera delle tragedie greche. Dopo la condanna parte il corteo della via Crucis e, dietro al Cristo che trascina la Croce, un gruppo di crociferi generici: inizia così il fiume del dolore con il Cristo che unisce alla sua Passione quella dell’umanità. Man mano che ci si avvicina verso la collina del Calvario, con la cadenza delle stazioni affluiscono, di volta in volta, un gruppo di tossicodipendenti con le loro croci, donne e madri con le croci del dolore subito per le varie forme di violenza o la perdita brutale di affetti e ancora bambini con le loro croci bianche a simboleggiare la sofferenza degli innocenti sfruttati o maltrattati e immigrati a rappresentare un’umanità sbandata alla ricerca della sopravvivenza. Ogni singolo momento, naturalmente, è sottolineato dall’intervento dello speaker e del coro.

In preparazione all’evento, sabato 10 marzo alle 21.15 nella chiesa di San Flaviano concerto d’organo con il maestro Stefano Bertuletti, giovedì 23 marzo alla stessa ora incontro con il filosofo Marco Guzzi, domenica 9 aprile alle 17.30 nella sala Paolo VI appuntamento con il tenore Fabio Armiliato e ogni venerdì sera di Quaresima via Crucis nella basilica della Santa Casa.

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