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Terremoto in Turchia di magnitudo 7.9. Rientra l’allerta tsunami anche sulle coste italiane

Lo stato di allerta, promulgato sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), è stato in seguito revocato

A seguito del devastante terremoto di magnitudo 7.9 avvenuto nella notte a cavallo tra il 5 e 6 febbraio in Turchia la Protezione Civile Nazionale aveva diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane, ripresa anche dal Dipartimento di Protezione Civile Regionale. L’allarme, che riguardava in particolare le regioni del sud d’Italia, è in seguito statoo revocato. Lo stato di allerta era stato promulgato sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell‘Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).

In un comunicato, la Protezione civile raccomandava di «allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali. Il maremoto – spiegava la nota della Protezione civile – consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza – viene sottolineato nel comunicato – può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. Il Dipartimento della Protezione civile, in raccordo con l’Ingv, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e le strutture del Servizio nazionale di protezione civile (Snpc), continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili sull’evoluzione dell’evento».

Intanto prosegue la triste conta delle vittime del terremoto registrato alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) nel sud della Turchia, non lontano dal confine con la Siria. Secondo i dati dell’Ingv italiano e del servizio di monitoraggio geologico statunitense Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità ed epicentro nella provincia di Gaziantep. Fonti lovali parlano di oltre 280 morti e oltre 700 feriti ma i numeri sono destinati a crescere nelle prossime ore.

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