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Piero Farabollini è il nuovo commissario per la ricostruzione post-sisma

A nominarlo è stato il Consiglio dei Ministri. Si occuperà di assistenza alla popolazione e ripresa economica dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessate dal terremoto del 2016

Pescara del Tronto distrutta dal terremoto (immagine di repertorio)

ROMA – Il tecnico marchigiano Piero Farabollini è stato nominato nuovo Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione post-sisma. A indicare il suo nome il Consiglio dei Ministri. Si occuperà anche di assistenza alla popolazione e ripresa economica dei territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessate dal terremoto del 2016.

Farabollini, attualmente Presidente dell’Ordine di Geologi delle Marche, prenderà il posto di Paola De Micheli.

La Federazione regionale Ordini Ingegneri Marche si complimenta con il nuovo Commissario cui porge i migliori auguri per il difficile compito che sta per affrontare ed esprime massima soddisfazione per la scelta di individuare finalmente un tecnico alla guida della Struttura Commissariale per la Ricostruzione.

«La conoscenza scientifica delle caratteristiche del territorio unita alla consapevolezza delle problematiche dei cittadini, dei professionisti e delle imprese operanti nella ricostruzione post sisma, aspetti questi affrontati  da Farabollini nei mesi scorsi al fianco dei rappresentanti delle altre categorie professionali, ci permette di affermare si tratta della figura più idonea per cambiare passo e restituire una prospettiva di ripresa alle popolazioni del centro Italia», scrive la Federazione Ordini Ingegneri Marche.

Impegnata costantemente nel sisma insieme alle altre professioni tecniche, tra cui l’Ordine Geologi Marche, la Federazione, presieduta dall’ingegner Massimo Conti, «continuerà a operare sui correttivi e miglioramenti da apportare alle Ordinanze emesse, con la possibilità di costruire un dialogo più aperto con il Commissario in modo da dare risposta alla tanto attesa richiesta di snellimento delle procedure e alla conseguente ripartenza dei territori colpiti dal sisma. Questo è quanto auspicano gli Ingegneri marchigiani che da tempo sostengono la linea della semplificazione burocratica dando maggior spazio alla tecnica, come unico aspetto realmente necessario per far partire davvero la ricostruzione governando i processi senza appesantirli».

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