Attualità

Terremoto, Legambiente aggiorna i numeri

A quasi un anno dal sisma che ha devastato il Centro Italia, Legambiente presenta l'attività svolta, con storie di cittadinanza attiva e impegno sociale che sanno di futuro e speranza per questi luoghi

Tracciare un bilancio complessivo ad un anno dagli eventi sismici che hanno coinvolto quattro regioni, Abruzzo, Umbria, Marche e Lazio, e 140 comuni. Con questo scopo Legambiente torna a parlare del terremoto: 299 sono le vittime del terremoto, 200mila gli immobili lesionati o inagibili e solo nelle Marche si contano ben 87 comuni danneggiati. Sono questi i principali numeri del sisma del Centro Italia che Legambiente ha raccolto ed elaborato, ai quali si aggiungono quelli del volontariato e dell’arte salvata grazie anche al Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche che, in questi mesi, ha dato e continua a dare un prezioso contributo nel recuperare e mettere in sicurezza i beni artistici e culturali. Tra i tanti Comuni dove i volontari sono intervenuti ci sono Caldarola, Camerino, Treia, Visso, Ussita, Castelsantangelo Sul Nera e Cessapalombo: 3613 i beni culturali recuperati, di questi 3056 di proprietà diocesana e 555 di proprietà comunale.

«La ricostruzione dei luoghi, che andrà fatta con cura e attenzione mantenendo quel legame forte e profondo con la storia e le radici di quei territori – le parole di Rossella Muroni, Presidente nazionale di Legambiente – può e deve essere accompagnata dalla rinascita di comunità solidali che devono essere sostenute nella loro volontà di ricominciare, da protagoniste in questi luoghi, rilanciando allo stesso tempo una nuova idea di sviluppo e benessere dell’Appennino centrale. In questo modo si può evitare lo spopolamento di queste aree». L’attività dei volontari e le storie degli abitanti di queste terre, sono protagonisti di due mostre itineranti inaugurate in Maremma, a  Rispescia (Gr), in occasione di Festambiente.

La prima mostra fotografica dal titolo “La Carovana dell’arte salvata: agire insieme per ripartire” racconta il lavoro portato avanti dal Gruppo Protezione Civile Legambiente Beni Culturali Marche, specializzato proprio nella salvaguardia del patrimonio artistico che in questi mesi, sempre sotto la direzione della soprintendenza, ha svolto diversi interventi come il recupero, l’imballaggio e la messa in sicurezza delle opere. La seconda esposizione “La Rinascita ha il cuore giovane” raccoglie le storie di dodici giovani imprenditori locali che anche grazie alla raccolta fondi “La Rinascita ha il cuore giovane” (promossa da Legambiente, Libera, Altromercato, Federparchi, Alleanza Cooperative Italiane Giovani, Alce Nero e Fondazione Symbola) riescono a portare avanti le proprie attività. Tra queste segnaliamo la storia di Federica di Luca che grazie alla raccolta fondi hanno acquistato una yurta per portare avanti l’attività di Agrinido che ha sede in contrada Vallato di San Ginesio. Una realtà che la città di Jesi aveva avuto modo di conoscere e sostenere lo scorso maggio quando sono stati ospiti a Palazzo dei Convegni.

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