Attualità

Tari, non si placa la bagarre

Sulla spiaggia di velluto l'aumento del balzello fa ancora discutere. Unione Civica, movimento all'opposizione, si schiera contro i sindacati

Proteste in consiglio comunale

SENIGALLIA – L’aumento della Tassa sui Rifiuti è stato approvato lo scorso 30 gennaio in consiglio comunale. Il sindaco Mangialardi è arrivato con l’appoggio dei sindacati ma senza quello delle associazioni di categoria. «Vengono i brividi a sentire le dichiarazioni surreali dei sindacalisti senigalliesi genuflessi al potere del partito democratico e dei poteri forti locali. Parlo delle dichiarazioni dei signori (è bene ricordare i loro nomi) Mohammed El Hasani, Sergio Piermattei e Renzo Perticaroli, tutti appartenenti alla tristemente nota triplice (Cgil, Cisl e Uil), ormai transitata armi e bagagli dalla parte avversa a quella dei lavoratori e delle famiglie – tuona Unione Civica – Non è bastato a questi signori mettere la firma sulla inaccettabile e vessatoria manovra di bilancio dell’Amministrazione comunale. La triplice torna all’attacco dei lavoratori e delle famiglie confermando la bontà del salasso voluto dal Partito democratico e da Città Futura (con a capo l’assessore Girolametti che voleva tacitare la voce dell’opposizione) e rivendicando a sé – onde scongiurare l’ira dei giusti – il presunto e inesistente merito di aver evitato tagli nel sociale (che invece ci sono stati) e aumenti nelle mense (già aumentate lo scorso anno). Risibili poi le stime fatte dai sindacalisti genuflessi al sindaco sugli aumenti della Tari per le famiglie. Stime calcolate al ribasso e con l’evidente intento di sminuire la portata di una vessazione così inumana nei confronti dell’intera città. E’ sintomatico vedere come ormai a difendere le fasce più deboli ci siano le associazioni degli industriali, degli artigiani e dei commercianti e non i sindacati che vivono ormai di politica, con la politica e nella politica. I lavoratori ricordino i nomi e le parole di questi rappresentanti di se stessi e genuflessi al partito e ne chiedano le immediate dimissioni. Avranno comunque un futuro vicino al potere politico per il quale hanno tradito la fiducia dei loro iscritti».

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