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Studenti marchigiani di nuovo sui banchi, Filisetti: «Attenzione anche fuori dalla scuola»

Il direttore dell'Ufficio Scolastico regionale e l'assessore ai Trasporti Castelli raccomandano prudenza agli scolari. Sono oltre 200 mila nelle Marche

ANCONA – Dopo quasi un mese trascorso in didattica a distanza, tornano sui banchi di scuola gli studenti marchigiani. Il passaggio delle Marche in zona arancione, scattato ieri, consente la didattica in presenza al 100% per gli alunni della scuola d’infanzia, primaria e delle medie, mentre le superiori potranno frequentare le lezioni al 50% in classe, per il resto le lezioni saranno in dad. Un’apertura che suscita perplessità da una parte della popolazione per il timore che la curva del contagio possa di nuovo risalire.

Marco Ugo Filisetti

Il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale Marco Ugo Filisetti però rassicura le famiglie: «Non preoccupatevi per la ripresa dell’attività scolastica in presenza sotto il profilo epidemiologico – afferma -, ma ricordate ai vostri figli, anche noi lo facciamo, di adottare un comportamento corretto anche fuori dalla scuola».

Gli standard di pulizia e sanificazione all’interno delle scuole «sono già molto elevati», sottolinea, ricordando di aver «impiegato diverse migliaia di unità di personale in più per garantire questi nuovi standard» che includono la pulizia temporizzata di pavimenti, mense, banchi, dei servizi igienici. Agli studenti Filisetti raccomanda prudenza nei comportamenti adottati al di fuori della scuola, come distanziamento, mascherina, igiene delle mani, oltre ad evitare assembramenti.

Secondo il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale «il sistema è vigilato» e la scuola è un ambiente sicuro, grazie ai protocolli «tali da minimizzare il contagio». Sono oltre 200 mila gli studenti marchigiani.

Guido Castelli

Un invito, quello alla prudenza, rivolto anche dall’assessore regionale ai Trasporti Guido Castelli: «Evitiamo assembramenti sui mezzi di trasporto – afferma -, lo Stato assegni maggiori risorse ai Comuni e alle aziende». Inoltre, ha aggiunto, che se da un lato servono «più risorse per intensificare i controlli» a bordo dei mezzi di trasporto pubblici, dall’altro «ciascuno deve fare la propria parte con responsabilità».

L’assessore, insieme al governatore e ad altri esponenti della Giunta regionale, ha incontrato le prefetture per fare il punto e ha chiarito che «il quadro che è emerso è quello della validità dei protocolli prefettizi adottati e perfezionati, nel corso dell’anno, d’intesa con il sistema scolastico e trasportistico di ciascuna provincia, che prevedevano anche servizi di trasporto aggiuntivi».

Insomma, una «organizzazione collaudata – secondo Castelli – che rimettiamo in campo anche in questa nuova ripartenza, con una generale condivisione di tutte le parti coinvolte. Resta il tema dei controlli a terra che coinvolge sia gli atteggiamenti personali, che la disponibilità di risorse adeguate, da parte dello Stato, per farvi forte».

L’assessore ha poi sottolineato che aziende di trasporto e Comuni non riescono a garantire questo servizio dal momento che «i ristori riconosciuti alle aziende si basano prevalentemente sui mancati ricavi e solo in minima parte sui costi aggiuntivi che devono sostenere per verificare il rispetto dei protocolli anti Covid. Ugualmente i Comuni versano in difficoltà sia per ragioni economiche, sia perché il volontariato di protezione civile è massicciamente impegnato nella riuscita della campagna di vaccinazione».

In classe le regole non sono cambiate: gli alunni dai 6 anni in su hanno l’obbligo di indossare la mascherina all’ingresso a scuola, durante le lezioni, all’uscita, e durante gli spostamenti all’interno dei locali scolastici. Resta vietato lo scambio di cibo e bevande con i compagni, oltre che del materiale didattico, e l’obbligo di igienizzare spesso le mani.

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