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Stati generali del turismo a Pesaro: «Puntare su cultura e ambiente, ma riqualificare alberghi»

Giornata di lavori per programmare l'offerta. Tra le idee il brand dei borghi e unire Bergamo e Pesaro nel segno di Donizetti e Rossini

PESARO – Cultura e ambiente, sono queste le parole d’ordine per definire le strategie turistiche del territorio pesarese. Il Covid porterà cambiamenti rispetto alle mete e all’offerta, dunque Pesaro è pronta a giocarsi la partita sapendo che i borghi, le colline e l’enogastronomia sono l’anima del territorio. Dagli stati generali del turismo di Pesaro è emerso anche la necessità di una riqualificazione degli alberghi.

Più di 20.000 utenti unici (raggiunti in streaming) che hanno postato centinaia di commenti e decine di ospiti “live” da tutta Italia. Gli Stati Generali del Turismo di Pesaro, che si sono svolti venerdì mattina (30 ottobre), sono riusciti a tracciare le nuove strategie dedicate al comparto coinvolgendo cittadini, addetti ai lavori e grandi personalità.

Si è parlato delle azioni comprese nel “Recovery tourism” che consentiranno di realizzare infrastrutture e di riqualificare spazi urbani ed extraurbani; di valorizzazione della cultura «medicina in grado di curarci dalle ferite di questa pandemia»; di tutela e valorizzazione dell’ambiente; dia creazione di nuovi network e nuovi spazi da sfruttare e vivere. Questi alcuni dei temi affrontati dalla VI edizione titolata “Assieme per ripartire con nuove sfide: turismo, cultura, ambiente e spazi aperti”.

«È stato un anno terribile per il turismo mondiale – così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci -, ma a maggior ragione in questo momento dobbiamo sforzarci per mettere in piedi una programmazione. Siamo consapevoli che l’emergenza Covid-19 ci sta mettendo tutt’ora in grande difficoltà e ha cambiato l’approccio al turismo. Dalla prossima primavera potremmo avere una fase di rinascita del nostro Paese, sono convinto che i turisti stranieri torneranno in Italia perché luogo privilegiato e ricercato per le vacanze. Dobbiamo organizzare il nostro territorio, sapendo quanto sia complicato, anche dal punto di vista psicologico, sociale ed economico, perché la ricaduta è sempre peggio della caduta».

Com’è cambiato il turismo con Covid-19? «Le persone cercano lo spazio, dobbiamo riorganizzare il turismo avendo ben chiaro questa priorità. Ci stiamo abituando a vivere in luoghi più ampi, a ricercare ambienti più grandi. La vicenda del Covid-19 può trasformarsi in una grande opportunità di sviluppo turistico per i borghi, zone interne, zone collinari e montuose, anche della nostra provincia. Avere una rete forte di città è fondamentale. In estate abbiamo cercato di valorizzare al massimo gli spazi di Pesaro, con il teatro al Miralfiore, il cinema all’aperto e la chiusura della Panoramica che ha portato ad un notevole incremento del turismo ambientale, sportivo e benessere psicofisico».

Poi Ricci analizza i limiti dell’accoglienza: «Le categorie legate al turismo stanno soffrendo, ma già sapevamo che la nostra offerta alberghiera non era sufficiente per una città che vuole crescere nell’ambito del turismo: abbiamo pochi alberghi, c’è bisogno di aumentare la loro qualità, con camere e spazi più grandi. Negli anni abbiamo evitato speculazioni edilizie che trasformassero alberghi in appartamenti, ma dal punto di vista urbanistico dobbiamo ragionare su come poter trasformare i luoghi chiusi in appartamenti turistici». Un tema fondamentale, come quello dei condo-hotel, «Soluzione per alcune strutture in modo da aumentare l’offerta turistica».

Un cenno anche ai fondi europei che potrebbero essere utilizzati per progetti infrastrutturali come la Fano-Grosseto, l’arretramento della ferrovia, la Pesaro-Urbino, l’accoglienza turistica e i luoghi più sensibili del lungomare come la parte sud di viale Trieste e il Genica.

Cultura e bellezza come filo conduttore della proposta turistica della provincia: «Un momento sicuramente complicato – ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Bellezza Daniele Vimini – per questo era necessario fare un bilancio. A partire dai numeri e dai dati di questa estate, per capire cos’ha funzionato e cosa invece deve essere rivisto dell’accoglienza turistica. Il pubblico sta cambiando e con loro anche le esigenze. Si preferiscono spazi aperti, ampi. C’è da lavorare ancora, anche insieme alla Regione, per l’aspetto della riqualificazione degli alberghi. Il sindaco Gori ha lanciato una proposta importante, quella di creare una rete delle città della cultura legate alla musica e a Rossini, Donizetti, Puccini, Verdi, Bellini. Proposta che rilanciamo insieme alla rete del Ministero degli Esteri, Ambasciate e Istituti di Cultura, per declinarlo in maniera trasversale anche con la gastronomia».

Collaborazioni strategiche attivate anche con le altre due più importanti città della provincia: Urbino e Fano. Realtà intervenute agli Stati con gli assessori Roberto Cioppi ed Etienn Lucarelli: «Le sinergie saranno il motore del rilancio del comparto nel 2021 – ha sottolineato Vimini -. Lavoreremo per tornare a celebrare l’anniversario di Raffaello a cui la Sonosfera di Pesaro ha dedicato un tributo musicale che ci consenti di collegare la nostra identità alla città Ducale. Siano inoltre collegati a Fano che sin da subito abbiamo sostenuto nella candidatura a Capitale italiana della cultura 2021».

A intervenire è stato poi Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che ha tracciato il parallelo tra Pesaro e Bergamo. Gori ha poi presentato l’asse su cui il suo territorio ha iniziato a progettare e che sarà lo strumento che lo unirà a Pesaro, «città che ha dato i natali a due grandi compositori Rossini e Donizetti. Su questo dobbiamo incentrare la nostra promozione: ci consentirà di presentare un’offerta comune imperniata sulla grande Musica».

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