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Staffolo ricorda la strage di via Fani: un monumento per l’appuntato Domenico Ricci e le vittime del terrorismo

L'omaggio dei carabinieri alla tomba, nel cimitero comunale, dell'uomo della scorta di Aldo Moro, originario di San Paolo di Jesi

Domenico Ricci
L'onorevole Aldo Moro con alle spalle l'appuntato Domenico Ricci (dalla pagina Fb dell’associazione Ricci)

STAFFOLO – Staffolo e San Paolo di Jesi non dimenticano il sacrificio dell’appuntato dell’Arma dei Carabinieri Domenico Ricci, vittima della strage di via Fani a Roma, il 16 marzo 1978. Una delle pagine più buie degli anni di piombo della nostra storia. Oggi, come 43 anni fa, il ricordo è ancora vivo. E se il Covid ha impedito l’organizzazione di un evento o di una cerimonia come di consuetudine, i carabinieri della locale Stazione hanno omaggiato in silenzio la memoria dell’appuntato Domenico Ricci, nativo di San Paolo di Jesi quando il piccolo Comune faceva parte della giurisdizione di Staffolo.

I militari, in servizio di pattugliamento del territorio, hanno reso omaggio alla tomba nel cimitero comunale con un saluto, senza clamori, cerimonie, discorsi, deposizioni di corone d’alloro, ma col cuore e il pensiero rivolti a chi, indossando la stessa divisa, ha pagato con il sacrificio estremo della vita, quel giuramento di fedeltà all’istituzione.

Il saluto dell’Arma dei Carabinieri alla tomba dell’Appuntato Domenico Ricci

E la mente corre veloce a quel 16 marzo 1978: intorno alle 9 l’auto con a bordo Aldo Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana, e quella della scorta, furono bloccate in via Mario Fani, all’incrocio con via Stresa a Roma, da un gruppo di terroristi delle Brigate Rosse che aprirono il fuoco uccidendo i cinque membri della scorta e sequestrando Aldo Moro. I colpi esplosi furono 92 e nell’agguato persero la vita il capo scorta, maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi, l’appuntato Domenico Ricci, entrambi in auto con Moro, e i tre agenti che si trovavano nell’auto di scorta, il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Francesco Zizzi, la guardia di pubblica sicurezza Giulio Rivera e la guardia di pubblica sicurezza Raffaele Iozzino.

Il Comune di Staffolo, da sempre attento alle tematiche legate al terrorismo, collabora da anni con l’Associazione Domenico Ricci per promuovere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica affinché certi capitoli della nostra storia non vengano dimenticati. Per questo, l’amministrazione comunale, assieme all’Associazione Domenico Ricci, ha intrapreso il progetto di realizzare un monumento alle vittime del terrorismo con i nomi di tutti i caduti. Il monumento, realizzato con la preziosa collaborazione del Liceo Artistico “Edgardo Mannucci” di Jesi, sarà collocato nella piazzetta adiacente la chiesa di S. Francesco, che per l’occasione verrà titolata alla legalità. «Ma il perdurare dell’emergenza pandemica al momento non ci consente di procedere al collocamento e all’inaugurazione del monumento – fanno sapere dal Comune di Staffolo – che saranno programmati non appena le condizioni connesse all’andamento epidemiologico lo consentiranno».

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