Attualità

Spese del Comune nel mirino

Ispezione del Ministero dell'Economia e delle Finanze in Municipio a Jesi per chiedere conto di alcune uscite di bilancio riguardanti principalmente la vecchia amministrazione, ma anche l'attuale

Sala del consiglio comunale di Jesi

JESI – Conti e spese del Comune sotto la lente di ingrandimento del Ministero dell’Economia e della Finanze. Emergono una serie di rilievi a seguito dell’ispezione effettuata sulle operazioni poste in essere fra il 2010 e il 2015.  L’amministrazione attuale sarà chiamata a dare risposta. È stato il sindaco Massimo Bacci a riferirlo in consiglio comunale. Le segnalazioni riguardano principalmente situazioni e posizioni maturate all’epoca dell’ultima amministrazione Belcecchi. Nel mirino ci sarebbe, in particolare, il trattamento riservato da piazza Indipendenza all’ex direttore generale del Comune, Stefano Gennai, in carica fra il 2005 e il 2011. «L’ispezione- ha spiegato il sindaco Bacci – ha mosso rilievi in merito a elargizioni e compensi per importi significativi all’ex direttore generale del Comune e ad alcune indennità riconosciute all’ex segretario. È stata inoltre posta attenzione ad una serie di incarichi a tempo determinato assegnati ai dirigenti del Comune nel corso del primo semestre del 2012». Riflettori accesi inoltre sui compensi al Cda della società di cartolarizzazione ProgettoJesi nel 2015. «Per quest’ultimo aspetto che ci riguarda – ha affermato il sindaco – siamo certi di poter andare a testa alta e forniremo tutte le spiegazioni del caso».

All’ordine del giorno della seduta consiliare, poi, la mozione di maggioranza riguardante la Fondazione Carisj e la vicenda relativa alla riqualificazione di piazza Pergolesi. Approvato dalla maggioranza, con l’astensione del Pd, l’atto nel quale si chiede conto ai vertici di Palazzo Bisaccioni della «responsabilità morale di aver concorso, con le proprie azioni, a distruggere il Patrimonio della Fondazione stessa e i patrimoni di tanti piccoli investitori che hanno perso i risparmi di una vita. E se chi ha retto o avuto ruoli di responsabilità in Carisj non abbia sentito il dovere di dare le dimissioni». Il sindaco Bacci chiederà ai due rappresentanti nominati dal Comune nell’Organo di indirizzo Carisj di «uscire da una Fondazione che ormai non ha più scopo. Una realtà che dava milioni al territorio delle valli dell’Esino e del Misa ora ha finito la sua attività».

Sarà l’avvocato Patrizia Niccolaini di Ancona, infine, a presiedere il Comitato dei Garanti che dovrà ora esprimersi sulla ammissibilità del referendum chiesto dai contrari all’arretramento del monumento a Giovanni Battista Pergolesi nella omonima piazza.

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