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Attualità

Claudio Baldi Brevetti

Quando l’aria è cattiva in città

Nei primi 29 giorni di gennaio, le centraline hanno registrato numerosi sforamenti nelle città marchigiane. I dati da Mal’Aria, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle aree urbane

Una centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria
Una centralina per il monitoraggio della qualità dell'aria
Claudio Baldi Brevetti

ANCONA – Smog oltre i limiti già nei primi 29 giorni di gennaio nelle Marche. Le centraline di monitoraggio hanno registrato 5 sforamenti ad Ancona Cittadella, 1 a Chiaravalle/2, 3 a Fabriano, 7 a Falconara Alta, 5 a Falconara Scuola, 6 a Fano, 2 a Jesi, 8 a Pesaro e Urbino – 1 in via Neruda. I dati emergono da Mal’Aria, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane. Il 2016 ha visto gli  sforamenti di Falconara (23 per Falconara Alta e 27 per Falconara Scuola), Fano–via Monte Grappa (33), Jesi (25), Pesaro– via Scarpellini (35) e San Benedetto (25) al limite dei valori consentiti dalla legge, che permette di poter superare il valore giornaliero di 50 µg/m3 per un massimo di 35 giorni all’anno.

«Per contrastare in maniera efficace l’inquinamento atmosferico è indispensabile un’accelerazione nelle politiche della mobilità sostenibile, potenziando il trasporto sul ferro, l’uso dei mezzi pubblici e la mobilità nuova, e rendere così le auto l’ultima soluzione possibile per gli spostamenti dei cittadini – dice Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche –. Dobbiamo uscire dalla logica dell’emergenza che contraddistingue ancora troppo i contenuti previsti nelle misure antismog e garantire un diverso modo di pianificare gli spazi nelle aree urbane, investimenti nella riqualificazione e nell’innovazione, nell’edilizia e nel riscaldamento, sistemi di mobilità innovativi e investimenti sul verde urbano. È fondamentale un cambio di rotta nella politica regionale che investa di più nel trasporto pubblico nell’integrazione dei servizi ferro-gomma e nelle amministrazioni comunali per rispondere alle esigenze dei cittadini».

Tra le proposte che Legambiente rilancia a Governo, Regioni e amministrazioni locali, per liberare le città dallo smog e renderle più vivibili ci sono: ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici; aumentare il verde; mobilità verso “emissioni zero”; priorità alla mobilità pubblica; fuori i diesel e i veicoli più inquinanti; road pricing e ticket pricing; riqualificazione degli edifici pubblici e privati; riscaldarsi senza inquinare; rafforzare controlli su emissioni auto, caldaie, edifici; intervenire su industrie e aree portuali. L’inquinamento da Pm10 ha rilevanti impatti sulla salute: ogni anno circa 467.000 morti premature nei paesi dell’Unione Europea.