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Sistema cattura smog sui bus: al via progetto pilota ad Ancona e Jesi

La Regione Marche ha finanziato il progetto con 160mila euro. Sui mezzi coinvolti, quattro in tutto, è stato installato un sistema di filtraggio che cattura il particolato, filtrando in tre mesi 4,2miliardi di litri di aria

Il governatore Francesco Acquaroli e uno dei mezzi su cui è stato installato il sistema cattura smog

ANCONA – Parte in via sperimentale sui bus del trasporto pubblico urbano ed extra urbano dei comuni di Ancona e Jesi il sistema “mangia smog” finanziato dalla Regione Marche. L’iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Raffaello alla presenza del governatore Francesco Acquaroli, dell’assessore ai trasporti Guido Castelli, delle assessore ai trasporti del Comune di Ancona Ida Simonella e del Comune di Jesi Cinzia Napolitano, del presidente Conerobus Muzio Papaveri e in videocollegamento dell’ingegnere Filippo Ugolini presidente della Agt Engineering, società che ha ideato e realizzato il sistema e che monitorerà i dati della qualità dell’aria.

Il progetto pilota sviluppato da Conerobus, che partirà a breve inizialmente con quattro bus (tre ad Ancona e uno a Jesi) finanziato dalla Regione Marche con 160mila euro, vedrà l’installazione sul tetto dei mezzi, di dispositivi filtranti, realizzati da Ansaldo Trasporti e monitorati da Agt Engineering, che mentre i mezzi circolano, catturano i livelli di particolato nell’aria con l’obiettivo di ridurre la pressione dell’inquinamento atmosferico.

Un momento della presentazione in Regione, da sinistra Simonella, Castelli, Papaveri, Napolitano

In tre mesi, i mezzi dotati del sistema “Purify & Go”, ovvero “purifica e vai”, potranno filtrare 4,2 miliardi di litri di aria: mentre circolano, gli automezzi catturano i livelli di particolato presente nell’aria, Pm10 e Pm 2.5, tramite il sistema filtrante. Si tratta della prima sperimentazione in Italia, che vede un solo precedente a livello europeo nella città inglese di Southampton.

«È una sperimentazione che attuiamo con soddisfazione e orgoglio, perché potrà poi essere declinata e proposta in altre località che mostrano problemi di inquinamento dell’aria – afferma il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -. La qualità dell’ambiente è uno degli obiettivi primari da perseguire in Italia e in Europa». L’assessore regionale ai Trasporti Guido Castelli, auspica che l’iniziativa «possa diventare una buona prassi regionale e nazionale», mentre l’assessore ai Trasporti di Ancona Ida Simonella pone l’accento sul fatto che «le soluzioni tecnologiche» attualmente presenti consentono di intervenire «con maggiore rapidità» per contrastare l’inquinamento.

«Ancona in questo momento – afferma Simonella – ha un programma di 20 milioni di investimenti per il rinnovo di un parco mezzi in un’ottica sostenibile, di cui 13 da fondi nazionali che, attraverso la Regione, consentiranno, di rinnovare il parco mezzi sempre in un’ottica sostenibile, soprattutto quelle elettrica». L’assessore ai Trasporti del Comune di Jesi Cinzia Napolitano fa notare che il mezzo sperimentale «affiancherà gli altri interventi di contenimento delle polveri sottili già attuate dall’amministrazione comunale». Dal canto suo il presidente Conerobus Muzio Papaveri evidenzia la spinta dell’azienda verso la sostenibilità ambientale, mentre l’ingegner Filippo Ugolini docente all’Università La Sapienza di Roma entra nei dettagli del sistema di filtraggio spiegando che oggi mezzo è equipaggiato con due apparecchiature gemelle, che contengono filtri sia per Pm10 che per Pm2.5.

Castelli e Acquaroli. Alle spalle uno dei mezzi dotati del sistema cattura smog

«I veicoli percorreranno ciascuno un’area sempre uguale per tipologia (urbana, extraurbana, industriale) – afferma Ugolini – . Al termine della sperimentazione il confronto fra i filtri uguali darà indicazioni sul livello di inquinamento delle aree percorse, quello fra i filtri diversi consentirà di scegliere i materiali più efficaci per la successiva fase industriale». In vista c’è anche lo sviluppo di un sistema laser di bordo per il monitoraggio delle particelle, «con l’obiettivo di rendere immediati, per la Regione e per Conerobus, i dati di inquinamento rilevati sul campo e nelle varie aree, oltreché rimuovere dall’ambiente le particelle intercettate».
I risultati ottenuti dal monitoraggio dei valori verranno inviati alla Regione Marche che sulla base dell’efficacia potrà eventualmente decidere se estendere ulteriormente l’iniziativa sul territorio.

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