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Sismabonus 110 per cento: con il riconoscimento dello stato di emergenza scadenza al 31 dicembre 2025

Approvata la mozione di Biancani: «Sollecitare il governo per far beneficiare ai marchigiani dei fondi per gli edifici danneggiati»

Transenne per cornicioni pericolanti

PESARO – Bonus edilizio e rischio sismico, l’accoglimento dello stato d’emergenza potrebbe essere un grande aiuto per le aziende e i privati marchigiani.

«Sollecitare il governo affinché accolga il prima possibile la richiesta dello stato di emergenza e riconoscere alle Marche, nella rimodulazione del super bonus edilizio, una corsia prioritaria per incentivare la prevenzione del rischio sismico». Sono gli impegni chiesti alla Regione nella mozione a firma del Vicepresidente Andrea Biancani, sottoscritta dalla consigliera Micaela Vitri e da tutto il gruppo Pd, approvata in Consiglio regionale nell’ultima seduta.

L’atto di indirizzo, votato non solo dall’opposizione, ma anche da alcuni consiglieri della maggioranza, impegna prima di tutto la Regione a richiedere la risposta del governo sullo stato di emergenza.

«Questa mozione – spiega Biancani – è un passo avanti importante per investire sulla prevenzione del rischio sismico e sostenere i territori coinvolti dal sisma. Abbiamo sollecitato la Regione affinché ottenga dal governo il riconoscimento dello stato di emergenza, richiesto lo scorso 21 novembre, anche sulla base di eventuali approfondimenti della ricognizione dei danni. Lo stato di emergenza consentirebbe ai proprietari di immobili che ricadono nei territori colpiti dalla sequenza sismica del 9 novembre di usufruire del super bonus 110, già prorogato per le zone del cratere». Attualmente la normativa permette nei territori colpiti da eventi sismici dal 1 aprile 2009 in poi, nel caso sia stato dichiarato lo stato di emergenza, di usufruire del super bonus al 110% per le spese che saranno sostenute fino al 31 dicembre 2025. «Estendere questa agevolazione nelle province di Pesaro e Ancona è un’opportunità da cogliere, come stanno sostenendo anche numerose associazioni di categoria del settore edile. Inoltre – aggiunge Biancani – ricordiamoci che la dichiarazione dello stato di emergenza comunque fondamentale per permettere ai cittadini e ai Comuni di accedere ai fondi per gli interventi di ripristino degli edifici danneggiati. È fondamentale che la prevenzione si traduca in interventi diffusi, non si può arretrare proprio adesso che le persone iniziano ad investire nella messa in sicurezza delle case. Sebbene il rischio zero non esista nei terremoti, limitare i danni è possibile».

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