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Sisma novembre 2022, il Cdm proroga di un anno lo stato d’emergenza

L'11 aprile del 2023 arrivarono i primi fondi dal governo per le procedure di somma urgenza (4,86 milioni di euro) e il 13 aprile dello stesso anno venne dichiarato lo stato di emergenza nelle Marche

Immagine di repertorio

Il Consiglio dei ministri ha prorogato di un anno lo stato d’emergenza dichiarato a seguito degli eventi sismici del 9 novembre del 2022. Lo sciame, che prese avvio con due scosse di magnitudo 5,7 e 5,4, avvenute a pochi minuti di distanza, al largo della costa marchigiana, colpì il territorio dei Comuni di Ancona, Fano e Pesaro.

Nel solo capoluogo marchigiano, sono circa 130 le persone rimaste fuori dalle loro abitazioni dichiarate inagibili a causa dei danni provocati dal terremoto. L’11 aprile del 2023 arrivarono i primi fondi dal governo per le procedure di somma urgenza (4,86 milioni di euro) e il 13 aprile dello stesso anno venne dichiarato lo stato di emergenza nelle Marche.

Dalla ricognizione della struttura commissariale sono stati calcolati circa 62milioni di euro di danni tra le due province colpite (Ancona e Pesaro). Gli sfollati anconetani, alcuni dei quali si sono riuniti nel Comitato 707, chiedevano di rientrare nella ricostruzione post sisma del 2016, ma l’emendamento del commissario straordinario Guido Castelli è stato bocciato. Ieri mattina (19 marzo) un gruppo di loro ha manifestato davanti alla sede del Consiglio regionale.

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