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Jesi, il sindaco Bacci attacca la Regione sulla sanità

«Situazione imbarazzante». Così la definisce il primo cittadino di Jesi, sollecitando assunzioni di responsabilità e chiedendo di essere ascoltato dalla commissione regionale

Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci
Il sindaco di Jesi, Massimo Bacci

JESI – «Una situazione quasi imbarazzante». Non usa giri di parole il sindaco Massimo Bacci nel definire la sanità regionale. Lo ha detto oggi, 25 luglio, in consiglio comunale, rispondendo a una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per istituire un tavolo di monitoraggio permanente.

«Non mi riferisco agli aspetti giudiziari, che non mi interessano perché sono sempre stato garantista – specifica il primo cittadino di Jesi -, ma alle responsabilità di chi ha portato la sanità regionale a questo livello. Dovrebbe fare una riflessione chi amministra la sanità e chi sta dalla stessa parte politica perché parliamo della salute dei cittadini. È davvero imbarazzante. La maggioranza in Regione ha delle responsabilità precise e se le deve assumere tutte. Per questo chiediamo di parlarne in commissione regionale».

La mozione è stata approvata dall’aula consiliare, al netto delle astensioni del Pd e di Jesi in Comune. «Abbiamo ottenuto un grande risultato per Jesi – osserva la consigliera Claudia Lancioni -. Questo tavolo sulla sicurezza è un importante passo per la salute dei cittadini. Crediamo che sia uno strumento importante anche in virtù dei tagli alle risorse decisi nel 2019, assolutamente devastanti, vale a dire i 4.415.420 euro di decurtazioni alla spesa del personale (delibera Asur n.78/2019) e i 7.000.000,00 di euro che si sono ulteriormente aggiunti, da prodursi sul capitolo “personale, beni e servizi” (delibera Asur n.380/2019). Senza dimenticare i continui disservizi al Carlo Urbani, che doveva al contrario fungere da ospedale modello. Per non parlare delle zanzare.. Dobbiamo far sentire la nostra voce, sempre. Per troppo tempo siamo rimasti inascoltati».

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