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Sergio Volpini, via dal Grande Fratello: «Torno a insegnare surf con un progetto per disabili»

Il marchigiano diventato famoso come "Ottusangolo", protagonista della prima edizione del reality show, parla del suo ritorno nella Casa 20 anni dopo e dei suoi progetti futuri

Sergio Volpini
Sergio Volpini

ANCONA – È stato uno dei protagonisti della prima storica edizione del Grande Fratello, dove divenne famoso con l’appellativo di Ottusangolo affibbiatogli dalla Gialappa’s band. Dopo 20 anni, l’anconetano Sergio Volpini è ritornato nella Casa più spiata d’Italia, in versione Vip, per poi uscirne alla quarta puntata eliminato dal televoto. Ma senza troppi rimpianti. «Mi piaceva salutare il pubblico di quella generazione, del primo Grande Fratello – spiega Sergio -; gli autori hanno insistito molto perché partecipassi e mi sembrava una cosa carina tornare»

Che effetto ti ha fatto 20 anni dopo?
«È cambiato tutto. È cambiato il programma e il contesto. Prima l’aspetto caratteristico era il confronto tra i personaggi, i rapporti sociali tra le persone. Ora invece è importante la reazione dei concorrenti a dei fattori esterni che entrano nella casa, ci sono nuovi input in continuazione, c’è dibattito e polemica, i ritmi sono molto più veloci. Meglio o peggio, non lo so. È contemporaneo. È l’adeguamento ai tempi di oggi».

Il Grande Fratello si è adeguato ai social network?
«Oggi vince l’antagonismo sui social. Devi polemizzare e andare contro qualcuno e qualcosa. Sta diventando un ricettacolo di gente arrabbiata. Le storie belle funzionano meno. È importante contrapporsi e potersi schierare. Se ci fai caso ormai quasi tutti i format televisivi hanno una giuria. Dal punto di vista culturale c’è stato un salto. Con i social network le distanze si sono annullate e anche per questo è finito il “mitismo” della televisione: prima bastava apparire in tv per essere considerato una star».

Con chi hai legato di più all’interno della Casa?
«Ho parlato molto con Andrea Denver, lui è un influencer importante e abbiamo spesso discusso insieme del mondo della comunicazione. È stato facile entrare in empatia con Antonella Elia, mentre Licia e Cucuzza sono persone difficili da decifrare, di loro non mi fidavo molto».

Per molti sei ancora “l’Ottusangolo”: quel soprannome è stato una fortuna o una condanna?
«Entrambe le cose. Quando la Bignardi mi fece vedere la clip io capii che ero protagonista della Gialappa’s, che era la mia trasmissione televisiva preferita all’epoca. Grazie all’Ottusangolo sono entrato subito nella crème della tv satirica. È stato meglio di un master di comunicazione. Ho saputo cosa voleva dire costruire un programma ironico minuto per minuto».

Sei rimasto in contatto con i concorrenti del primo Grande Fratello?
«Sì, soprattutto con Marina La Rosa, che da antagonista è diventata invece una delle mie migliori amiche. Con gli altri abbiamo fatto una reunion a novembre, ci siamo visti tutti con la voglia di stare insieme dopo tanto tempo come dei vecchi compagni di scuola».

Negli ultimi anni sei scomparso dalla tv e hai cambiato vita…
«Ho avuto altre proposte ma negli ultimi dieci anni ho rifiutato tutto, interviste e ospitate. La popolarità è un richiamo forte, ma nel mio caso mi riportava al passato e non mi faceva vivere il presente. Sono andato  a lavorare all’estero, lì non ero nessuno e potevo ripartire da zero, senza alcun marchio addosso. Sono stato in Cina, Brasile, Perù ed Emirati Arabi. Ho cominciato con la moda e sono finito con l’arredo e le macchine industriali».

Nel tuo futuro c’è ancora spazio per la televisione?
«Il Grande Fratello Vip è stata una parentesi, ma l’unico filo conduttore della mia vita è la passione per le onde, io sono un “water man”, basta che vedo un’onda e la cavalco. Insegno windsurf a Numana alla scuola King Conero Surf Shool, connessa con il point per disabili. Per quest’estate avremo un progetto dedicato proprio a loto, con un’accoglienza ad hoc, parcheggi, spogliatoi, un percorso apposito per le carrozzine e una pedana di accesso al mare. Si potrà entrare in acqua, fare il bagno in tutta sicurezza e provare un’esperienza davvero coinvolgente».

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